Alle ore 10 del 9 marzo 2018 la nostra adsl TIM si è ammutolita, come succede praticamente una volta al giorno per una ventina di minuti, una volta ogni dieci giorni per ventiquattro ore e una volta al mese per quarantotto ore. Da almeno due anni.
Il motivo, conclamato, è sempre lo stesso: linee obsolete e quindi riparazioni fatte con sputo e fil di ferro, guasti cronici e crash in ogni occasione cadano appena due gocce.
Anche stavolta ci hanno detto che come da contratto avrebbero riparato entro i due giorni lavorativi. Peccato fosse venerdì e quindi si andasse a lunedì sera.
Poi lunedì si sono accorti, guarda caso, che il guasto era “in centrale”, il che, secondo il 191, procrastinava di ulteriori quarantotto ore il loro dovere di gestore di riparare la linea.
Ovviamente non una parola di scuse, non un aggiornamento, non un’offerta di qualche diavoleria per alleviare i danni e disagi a cui, oggi, un’attività professionale va incontro se privata di internet.
Da lunedì 12/3 sera seguono nostre sempre più agitate (eufemismo) telefonate al servizio clienti, cosa che probabilmente induce TIM a mettere un disco fisso che dice che la riparazione è in corso (l’operatore, quando risponde, afferma invece un po’ risentito che “stiamo lavorando“: vorrei ben vedere, aggiungo io).
Martedì 13/3: sorpresa! Il disco cambia tenore e magicamente il tempo annunciato per la riparazione slitta a lunedì 19/3.
Intanto il silenzio di TIM verso il cliente disperato e incolpevole prosegue. Assistenza zero, notizie zero, proposte zero e naturalmente servizio zero.
Saltano così lavori, consegne, scadenze, pagamenti, rubriche, aggiornamenti di siti e blog, corrispondenze, carteggi, appuntamenti.
Giovedì 15/3 prendo contatti con un nuovo gestore, che in mezza giornata interviene e oggi ci ridà un’adsl più veloce e stabile dei buffoni della TIM.
I quali, ovviamente, ancora tacciono.
Adesso, prima di disdire il contratto e chiedere i danni, voglio divertirmi ad aspettare fino a quando annunceranno l’avvenuta riparazione.
Spero anche, e ardentemente, che non si limitino al classico sms ma mi chiamino al telefono. Già sto pregustando le parole.
Intanto mi scuso con i lettori per i dieci giorni di silenzio e torno a smistare le oltre 1.000 (mille) email rimaste da leggere, gestire, etc.
Dio stramaledica la TIM.