Firenze, ore 15.30, esterno giorno, cielo sereno e ventilazione inapprezzabile, temperatura 17°.
Dal portone esce un tizio con un sacco della spazzatura in mano. Indossa pile peloso con cappuccio in testa e zip chiusa sotto gilet di piumino chiuso anch’esso e con colletto rialzato. Percorre i cinque metri che lo separano dal cassonetto, getta il sacco e rabbrividendo rientra.
Non ci sono più le mezze stagioni.