Oggi a Siena è Palio, qualcosa che non si può spiegare. Tra sacro e profano la città celebra il proprio diritto di sentirsi “diversa”, sebbene non immune dall’omologazione culturale. Alcune considerazioni sul senso della tradizione senese.

 

Mancano poche ora al Palio della Madonna di Provenzano. Ore fatali, che colano dalla fronte dei senesi come gocce dense di un sudore implacabile chiamato a scandire il tempo e la temperatura (interiore, soprattutto). Ore che scorrono – chi c’è “dentro”, lo sa – con una lentezza ipnotica, capace di anestetizzare da ogni cosa, tranne che dalla tensione. Mente divisa in due: una parte, distratta, bada alla vita corrente mentre un’altra, concentrata, pensa alla carriera. E’ il pomeriggio in cui a Siena ognuno è e si sente come se fosse in trincea, o nascosto dietro una roccia nel deserto, o riparato all’ombra di un merlo, armi in pugno tra le mani umide, a fissare l’orizzonte in attesa di un nemico invisibile che si chiama sorte e al cospetto del quale, nonostante la moltitudine intorno, ci si sente soli.
Nulla c’entra l’agone, la trance agonistica. Il palio non è sport. Tantomeno folclore. E’ una sfida ciclica al destino, è l’invocazione levata al cielo di dimostrarti che (e se) tu, i tuoi colori, la tua contrada, la tua gente siete i suoi preferiti. Una dimostrazione che ti giunge tanto direttamente, con l’aiuto della fortuna, quanto indirettamente, con qualcosa che dall’alto guida la tua astuzia, la rende più sottile di quella altrui, dando prova così della tua superiorità. C’è molto di odisseico nel canovaccio paliesco: un Dio imparziale e dei compiacenti, abilità e malizia, destrezza e fortuna, una deriva e unas rotta, episodi e disegno. Superiorità che però si esprime e si celebra in un circo, in un anello chiuso fatto di regole, di consorelle, di valori immutabili e condivisi nella relatività di una città che, cambiando come ogni cosa, rimane sempre se stessa.
Comunque lo si percepisca e comunque lo si giudichi, il Palio è dunque qualcosa di irripetibile. Qualcuno lo assimila al panem et circenses di Giovenale, a una sorta di oppio laico subdolamente alimentato dal potere per controllare il popolo senese e il “sistema” Siena. E forse non ha del tutto torto. Per i contradaioli è invece l’essenza, la senesità pura, la tradizione, il segno e l’emblema di un’unicità assoluta di cui compiacersi e attraverso la quale difendersi, in una sorta di introflessa sindrome dell’assedio. Per gli animalisti è un gratuito, potenziale massacro. Per i turisti è uno spettacolo emozionante e a volte ottundente. Per i sociologi è un rito arcano, la sintesi perfetta di cristianità e di paganesimo, di scienza e di superstizione.
A me, aldilà dei molti e profondi coinvolgimenti contradaioli, sembra che il Palio sia anche uno degli ultimi baluardi della nostra diversità culturale. Della biodiversità culturale, anzi, includendo nell’espressione una connotazione quasi etnica, una diversità che distingue non tanto e non solo gli individui ma il loro costituire, stando insieme, una comunità.
So bene che è un’idea difficile da accettare. E so bene che il Palio gronda di retorica, se ne abbevera, se ne nutre. Attraverso di esso Siena di autocelebra, spesso si autoassolve, talvolta si autoaccieca usando la propria festa come alibi, come scudo, come paravento più che come clava.
Eppure nulla di tutto questo toglie a Palio un briciolo della sua profonda verità, della sua autentica fisicità. Di mistero tangibile, di follia palpabile di fronte alla quale lo “straniero” non può che restare colpito: ammirato, impaurito, schifato, divertito. Ma mai indifferente.
Mancano poche ore al Palio della Madonna di Provenzano.
E per chi avesse voglia di approfondire, spulciare, curiosare, cercare risposte, quella qui sotto è una scheda completa delle contrade in corsa, cavalli, fantini, vittorie, simboli, colori, rioni. Una sintesi sinottica. Così, tanto per sapere qualcosa di più e meglio.
Poi, alle 19.30, uno scoppio di mortaretto scuoterà tutti dal torpore e farà volare in cielo decine di placidi piccioni. Una guardia comunale in livrea bianca si affaccerà all’entrone di Palazzo pubblico e griderà ai fantini: “a cavallo”. Porgerà loro all’uscita un nerbo di bue. Per partire potrebbero volerci un’ora o cinque minuti. Comunque sia, la corsa durerà 80 secondi, forse meno. Un tempo irrisorio di fronte alla vita, ma una lunghezza feroce per una catarsi.

QUESTE LE ACCOPPIATE CAVALLO FANTINO DELLE CONTRADE PARTECIPANTI

GIRAFFA

Emblema: Una giraffa tenuta da un moro Colori: Rosso e bianco
Capitano: Maurizio Vanni, Priore: Laura Dinelli
Ultima vittoria: 2 luglio 2004 con Alberto Ricceri detto Salasso su Donosu Tou (scosso)
Vittorie: 33
Cavallo: LAMPANTE, Baio, femmina, 6 anni
Palii corsi 1
Fantino: GIAN LUCA FAIS detto Vittorio
Nato a Siamanna (OR) il 31 luglio 1981
Palii corsi 4

TORRE

Emblema: Un elefante che sostiene una torre Colori: Rosso cremisi con liste bianche e blu
Capitano: Enrico Fatucchi, Priore: Pier Luigi Millozzi
Ultima vittoria: 16 agosto 2005 con Luigi Bruschelli detto Trecciolino su Berio
Vittorie: 44
Cavallo: LEO LUI, Sauro, castrone, 6 anni
Palii corsi 1
Fantino: ANTONIO SIRI detto Amsicora
Nato a Ozieri (SS) il 17 dicembre 1986
Esordiente

LEOCORNO

Emblema: Un unicorno rampante Colori: Bianco e arancio con liste azzurre
Capitano: Marco Gualtieri, Priore: Paolo Leoncini
Ultima vittoria: 16 agosto 2007 con Jonatan Bartoletti detto Scompiglio su Brento
Vittorie: 29
Cavallo: GIOSTREDDU, Baio oscuro, castrone, 8 anni
Esordiente
Fantino: GIUSEPPE ZEDDE detto Gingillo
Nato a Siena il 30 luglio 1982
Palii corsi 11 – Palii vinti 2

NICCHIO

Emblema: Una conchiglia di mare Colori: Azzurro con liste gialle e rosse
Capitano: Mario Corbelli, Priore: Paolo Neri
Ultima vittoria: 16 agosto 1998 con Dario Colagè detto il Bufera su Re Artù
Vittorie: 42
Cavallo: ISTRICEDDU, Baio oscuro, castrone, 7 anni
Palii corsi 3 – Palii vinti 1
Fantino: LUIGI BRUSCHELLI detto Trecciolino
Nato a Siena il 27 dicembre 1968
Palii corsi 36 – Palii vinti 11

BRUCO

Emblema: Un bruco Colori: Giallo e verde con liste turchine
Capitano: Giovanni Falciani, Rettore: Fabio Pacciani
Ultima vittoria: 16 agosto 2008 con Giuseppe Zedde detto Gingillo su Elisir Logudoro
Vittorie: 37
Cavallo: ELIMIA, Baio, castrone, 10 anni
Palii corsi 2
Fantino: VIRGINIO ZEDDE detto Lo Zedde
Nato a Siena il 1° ottobre 1976
Palii corsi 5

SELVA

Emblema: Un rinoceronte Colori: Verde e arancio con liste bianche
Capitano: Alessandro Barabino Zondadari, Priore: Velio Cini
Ultima vittoria: 16 agosto 2006 con Alberto Ricceri detto Salasso su Caro Amico
Vittorie: 36
Cavallo: FEDORA SAURA, Grigia, femmina, 9 anni
Palii corsi 5 – Palii vinti 1
Fantino: SILVANO MULAS detto VOGLIA
Nato a Nuoro il 23 marzo 1984
Palii corsi 2

AQUILA

Emblema: Un’aquila imperiale Colori: Giallo oro con liste nere e turchine
Capitano: Renato Romei, Priore: Sandro Nerli
Ultima vittoria: 3 luglio 1992 con Andrea De Gortes detto Aceto su Galleggiante
Vittorie: 24
Cavallo: GAMMEDE, Sauro, castrone, 8 anni
Palii corsi 1
Fantino: FEDERICO GHIANI detto STRAPPO
Nato a Olbia il 19 giugno 1984
Esordiente

ONDA

Emblema: Un delfino natante Colori: Bianco e celeste
Capitano: Riccardo Coppini, Priore: Luciano Salvini
Ultima vittoria: 2 luglio 1995 con Salvatore Ladu detto Cianchino su Oriolu de Zamaglia
Vittorie: 38
Cavallo: GIOVE DEUS, Sauro, castrone, 8 anni
Palii corsi 3
Fantino: JONATAN BARTOLETTI detto SCOMPIGLIO
Nato a Pistoia il 30 aprile 1981
Palii corsi 4 – Palii vinti 1

ISTRICE

Emblema: Un istrice Colori: Bianco con arabeschi rossi, neri e blu
Capitano: Stefano Berrettini, Priore: Mauro Civai
Ultima vittoria: 2 luglio 2008 con Luigi Bruschelli detto Trecciolino su Già Del Menhir
Vittorie: 41
Cavallo: ELFO DI MONTALBO, Baio, castrone, 10 anni
Palii corsi 5
Fantino: FRANCESCO CARIA detto TREMENDO
Nato a San Gavino Monreale (CA) il 17 maggio 1988
Palii corsi 1

DRAGO

Emblema: Un Drago Colori: Rosa antico e verde con liste gialle
Capitano: Mario Toti, Priore: Marco Lonzi
Ultima vittoria: 16 agosto 2001 con Luca Minisini detto De su Zodiach
Vittorie: 36
Cavallo: INSOMMA, Baio, femmina, 7 anni
Palii corsi 1
Fantino: ALESSIO MIGHELI detto Girolamo
Nato a Siena l’8 febbraio 1984
Palii corsi 1.