Pensateci bene: in un contesto in cui un telegiornale confonde un lupo con un cinghiale, convinto che il predatore sia un ungulato, e perciò in un contesto in cui un giornalista, al cospetto di un termine un po’ oscuro, anziché andare su Google e cercarne in pochi secondi il significato dà fondo alla propria ignoranza e pochezza professionale confondendo i due animali, ecco, dicevo, in un contesto simile, quante speranze ci sono che poi la gente comune, che vive in città e che di lupi, cinghiali e campagna sa il giusto, capisca la reale natura e dimensione del problema della proliferazione della fauna selvatica e delle sue conseguenze?

Questione che apparirà secondaria a tutti, finché qualcuno non si troverà al posto di Cappuccetto Rosso, ma nel parco, o in autostrada non incontrerà il famoso ungulato sulla corsia di sorpasso.