E’ un luogo comune tanto ricorrente quanto veritiero quello che, alle conferenze stampa, i giornalisti “si fregano tutto“: penne, cartelline, gadget e omaggistica varia.
Un topos che avrebbe trovato conferma anche ieri, durante il Wine&Food 2016 organizzato alla Leopolda di Firenze da Ais e Fic, alla presentazione dell’accordo tra il Chianti Classico e il Comune di Asciano per la valorizzazione del Tartufo Bianco delle Crete Senesi, se presenti fossero stati solo giornalisti.
Peccato che nella saletta, tra pubblici amministratori, operatori dell’informazione, rappresentanti dei tartufai, dei produttori di vino e di Pastasciano, chef stellati e non, ci fosse anche un allegro guazzabuglio di imbucati che nessuno aveva provveduto a filtrare o a identificare agli ingressi.
E risulti quindi impossibile individuare il responsabile del furto con destrezza (e con audacia, devo aggiungere, vista l’alta concentrazione di occhi) che, alla fine, ha fatto mancare dal grande vassoio almeno quattro o cinque preziose trifole di grossa pezzatura, per un peso stimato di circa mezzo chilo e un valore di almeno 300 euro.
Come abbiano fatto a farle sparire, senza essere visti, in una sala piena di gente e con un sommelier a un metro, io non lo so.
O forse sì: il tutto è stato lasciato per mezz’ora, incustodito, su un ripiano appoggiato al muro, incautamente a metà strada tra gli intervenuti, intenti di spalle ad ascoltare i conferenzianti, e il calamitante tavolino del buffet.
In pratica, la merce più preziosa era in balia di se stessa nell’unico punto in cui la gente non guardava.
E così, alè!
Costernazione e sconcerto per i derubati, naturalmente. Indignazione, pure. Un po’ di divertita vergogna da parte mia, perchè nihil sub sole novi.
Per la prossima volta ho suggerito agli organizzatori di far presidiare la porta da uno steward che prenda nota di nome e qualifica di chi entra. E di munirlo di cani da tartufo. Questi ultimi da far intervenire all’uscita, però, e non all’entrata della sala.