di LORENZO COLOMBO
Barolo Ornato 2005 Pio Cesare: stappato quasi per caso alla fine di una calda serata agostana, questo cru della storica azienda langarola si è rivelato non solo integro, ma emozionante.

 

Una sera d’agosto, durante una cena a casa d’amici, i vini si susseguono: un Metodo Classico da Erbaluce, un (troppo giovane) Greco di Tufo, un bianco toscanodi Chardonnay e Viognier, un Gamay del Trasimeno.
Un poco di pausa, si chiacchiera.
Che ne dite se aprissimo una vecchia bottiglia?
Perché no?” (tra appassionati non si rifiuta mai.
Toscana o Piemonte?
Piemonte”.

Scendiamo in cantina e rovistando tra le scatole piene di bottiglie, quasi sempre singole, con diversi anni sulle spalle, salta fuori questo Barolo.

Proviamolo!“.
Stappiamo e come spesso accede con bottiglie vetuste il tappo si spezza, ma è colpa nostra: non siamo scesi col verme del cavatappi sino in fondo. Comunque l’ultimo pezzetto di tappo e questo fuoriesce senza problemi.
Lo annusiamo. Non ci pare di cogliere problemi di sorta. Per sicurezza, assaggiamo: prima impressione confermata.

Il vino è però un po’ caldo, lo raffreschiamo e dopo pochi minuti ed il vino è già nei bicchieri.

Si inizia a commentarlo: “Però…!
Non male, forse un poco chiuso”.
Che bel naso, ampio, elegante, ancora integro”.
Meglio alla bocca”.
Eh, ma il naso…”.
E chi se l’aspettava?”.
Notevole, complesso, elegante”.

Alla fine ne rimane una mezza bottiglia (sarebbe la quinta e noi siamo in quattro), la tappiamo con il Vacuvin, lo riassaggeremo domani a mente più fresca.

La Pio Cesare è un’azienda storica radicata nel territorio del Barolo e del Barbaresco sin dal 1881, stessa famiglia da cinque generazioni. La cantina si trova nel cuore di Alba ed è costruita sulle mura della città, dispone di 70 ettari di vigneti, 32 ettari si trovano in diversi comuni del Barolo, 27 in quella del Barbaresco ed oltre una decina in altri comuni delle Langhe.

Ornato – nome che deriva da quello della famiglia che vi ha vissuto sino all’inizio degli anni Quaranta del ‘900 – è una delle 39 MGA del comune di Serralunga d’Alba, s’estende nella parte meridionale del comune per 6,7 ettari, posti tra i 300 ed i 395 metri d’altitudine, tutti vitati a Nebbiolo da Barolo. Oltre a Pio Cesare solo un’altra azienda che rivendica questa Mga, si tratta di Palladino. Il suolo è caratterizzato dalla formazione di lequio, ovvero un alternarsi di sabbia e arenaria giallo-rossastra con marne grigie.

L’Ornato è il primo cru prodotto dalla Pio Cesare sin dal 1985, le uve provengono dall’omonima cascina, di proprietà della famiglia.

La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio con macerazione sulle bucce di circa un mese mentre l’affinamento avviene in botti di rovere sia francese che di Slavonia per circa 30 mesi (una piccola parte s’affina invece in barriques), segue un anno di sosta in bottiglia.

Il colore è granato, profondo e compatto, ricorda una prugna cotta, unghia aranciata.
Intenso al naso, ampio, complesso, spezie dolci, vaniglia, pepe, accenni di china e tabacco, frutto rosso maturo, ciliegia e prugna, accenni di confettura, liquirizia, fiori secchi, sottobosco, un vino elegantissimo, di grande armonia. Emozionante. Asciutto alla bocca, con tannino ancora vivo ma ben integrato, succoso, sentori di radice di liquirizia, vaniglia, tabacco, ciliegia e prugna mature, lunghissimo.

 

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