Caposaldo della mia candidatura con Noi Giornalisti Toscani alle elezioni del 19, 20 e 23/3 è il trattamento economico dei liberi professionisti, su cui anche l’OdG ha un ruolo decisivo: eccolo.
Il giornalisti autonomi (cioè non titolari di un contratto di lavoro subordinato) rappresentano oggi il 75% della categoria e la caduta verticale, nell’ultimo ventennio, dei compensi medi del settore costituisce non solo una delle principali cause della decadenza della qualità dell’informazione e dell’indipendenza del giornalismo italiano, ma anche dello stato di strisciante disoccupazione e di una crisi previdenziale che tra qualche decennio porterà decine di migliaia di colleghi iscritti all’INPGI (ex 2) sotto la soglia di povertà: già oggi la media delle pensioni erogate dall’ente è di appena 180 euro al mese.
Un tremendo nervo scoperto che, però, non è vero, come di norma si crede, sia di esclusiva pertinenza (io direi colpa) sindacale. Nè è vero che in materia l’OdG non possa in alcun modo interferire.
Sono infatti almeno due le vie attraverso le quali l’Ordine può svolgere un ruolo attivo nella tutela reddituale degli iscritti:
- in caso di insorgenza di una causa civile sui compensi tra giornalista e editore, attraverso il giudizio di congruità dei medesimi che, su richiesta del giudice o di parte, l’OdG è tenuto a rilasciare. Tale giudizio ha valore di titolo esecutivo, abilita cioè il creditore all’escussione della somma, e svolge inoltre un’importante funzione di precedente;
- il giudizio di congruità che l’Odg stesso è tenuto a dare, nell’ambito dei suoi poteri discrezionali, sull’entità dei compensi per gli articoli prodotti dall’aspirante pubblicista nell’ambito della pratica per l’iscrizione all’albo: ove l’OdG principiasse infatti, come potrebbe, a dichiarare incongrui i compensi inferiori a una certa soglia, darebbe vita a un tariffario di fatto destinato a imporsi per la semplice ragone che, al di sotto di quella somma, nessun aspirante giornalista sarebbe poi disposto a lavorare.
E’ indispensabile che all’interno del nuovo consiglio dell’OdG toscano si acquisisca una nuova e dinamica consapevolezza di queste importanti opportunità, lasciate finora nel cassetto, sottoutilizzate o inutilizzate.
Ma occorre anche – affinchè queste fondamentali funzioni siano espletate con successo a difesa degli iscritti, evitando il paradosso (verificatosi talvolta in passato) di valutazioni sfavorevoli ai giornalisti – che la delicata leva del giudizio di congruità venga utilizzata dall’OdG basandosi su competenze aggiornate, sul costante monitoraggio della situazione e sulla profonda conoscenza del mercato del lavoro giornalistico libero-professionale con i relativi emolumenti, che variano moltissimo in misura della tipologia di articoli, di periodicità, di testata, di editore, di argomento e di area geografica.
Tutte cose che ben conosco, occupandomi dell’argomento da sempre: ho insegnato libera professione nel biennio 2007/8 all’Istituto di Formazione per il Giornalismo “Walter Tobagi” di Milano e, dal 2002 al 2018, unico in Toscana, sono stato consulente per il Tribunale di Firenze (Albo CTU, sezione esperti) proprio in materia di controversie di lavoro giornalistico.
Per questo, nell’interesse di tutti, vota e chiedi ai colleghi di votare di Noi Giornalisti Toscani.
Trovi qui il tutorial per il voto (nb: si parla di pubblicisti, ma per i professionisti la procedura è la stessa)