Tempi duri per i cleptocrati.
Dopo attenta osservazione etologica, se ne sono desunti i seguenti normotipi:
IO LO SAPEVO, MA…
Atteggiandosi a gente di mondo, disincantata e scafata, cercano di ostentare un olimpico fatalismo venato di qualunquismo (“sono tutti uguali, il calcio è marcio, da domani seguo solo gli under 12”).
DIRIGENTI LADRI.
Se la rifanno con quelli che fino a ieri idolatravano come volpi del pallone. Vanno in difficoltà quando, risalendo la gerarchia fino a Elkann, non sanno più a chi dare la croce se non dandola a se stessi per aver sostenuto ciecamente (o complicemente) l’anonima furti bianconera.
DIRIGENTI INCAPACI.
Come sopra, ma la buttano sul lombrosiano: “Agnelli, con quella faccia…e Nedved? Era chiaro da sempre che erano dei cretini, la colpa è loro”. L’idea della transitività non li sfiora.
E ALLORA GLI ALTRI?
Annaspando in cerca di argomenti, evocano la teoria del complotto atteggiandosi a vittime. Restano muti quando gli si fa notare che l’unica società inquisita dalla giustizia ordinaria è appunto la Ladrentus. Loro profetizzano minaccosi “si vedrà!…
PREFERISCO TACERE.
Simulano maggiore dignità di altri chiudendosi in un silenzio tanto cupo quanto, spesso, venato di vergognosa malinconia mista a incredula rassegnazione. In realtà covano orribili mal di fegato per il risentimento e la stizza.
I VISPI TERESI.
Questi, e sono tanti, ostentano invece tranquillità: “Alla fine non succederà nulla”. Difficile capire se lo dicano perchè non capiscono o perchè consapevoli del tentacolare potere corruttivo e truffaldino biancoladro.
GLI INORRIDITI.
Oltre alla retrocessione che li renderebbe ruBBentini, orripilano al pensiero dei riconteggi necessari per attribuire ad altri gli scudetti da loro grassati. In caso di radiazione, vagheggiano emigrazioni pallonare di massa in Bieolorussia, “dove almeno il potere è stabile”.
I FINTOTONTISTI.
Pericolosa meticciatura tra i Vispi Teresi e i Preferisco Tacere. Insomma, non confermano nè smentiscono. Rimangono ladri vocazionali fino alla fine.
“TORNEREMO”.
Ispirandosi all’epica figura del compagno di merende Vanni, minimizzano il presente e il passato e già guardano con fiducia al futuro. Anzi, lo annunciano, certi di tornare presto impuniti protagonisti del calcio rubato.