Con Fabio Picchi, scomparso oggi, si chiude quella stagione della ristorazione fiorentina cominciata oltre trent’anni fa, prima che tutto ciò che c’è oggi, o quasi, cominciasse.

Lui non era un uomo facile e a volte era pure  un po’ sopra le righe.

Ma i suoi meriti, anzi meglio la sua fondamentale idea di cucina, non possono essere discussi. Né l’intrinseca qualità del Cibreo, la sua prima creatura.

Ci mangiai la prima volta nell’88, mi pare, e ne sono sempre rimasto un estimatore, anche se col Picchi ci litigai subito e non ci ho mai fatto proprio pace.

Mondi diversi.

Però mi dispiace molto la sua dipartita. Pagine che si girano.

Ma sulla punta della lingua sento ancora la sapidità di certe zuppe.

Condoglianze alla famiglia.