Dopo tempo immemorabile, di nuovo un uggioso pomeriggio senese, come quelli dell’infanzia.
Quartiere di San Prospero, il mio. Un’aria umida e tiepida sotto un cielo grigio e piovigginoso, indolente e provinciale.
Poca gente in strada, il fruscio delle rare auto sugli​ ampi viali di lecci, il tramonto incombente.
Puoi sentire lo scalpiccio dei passi dei viandanti vicino a te.
Tutto sembra quasi immobile come la città che s’illude, e si racconta, di essere eterna.
Il sibilo del silenzio senese, quasi un soffio.