Tipo il Chianti in botti di castagno del Chianti? E, in generale, se si utilizzassero a 360° le risorse del territorio per dare valore aggiunto ai prodotti locali sarebbe una strategia praticabile? In ciò l’informazione che ruolo ha? Ne parlo oggi, come Aset, ai Georgofili.

Non facciamone una questione enologica, ma di più ampia strategia economica.
Ovvero: nella prospettiva di recuperare valore alle risorse meno remunerative (ad esempio il legno) di un territorio molto noto e ben circoscritto (ad esempio l’area del Chianti Classico) è pensabile di ritagliare per esse un ventaglio di utilizzazioni alternative (ad esempio la costruzione di botti) che, pur andando contro agli usi “codificati” (ad esempio la comprovata inidoneità del castagno), abbiano un loro senso logico e quindi una possibilità di riuscita? Insomma, usare il legname del posto per farne vasi vinari destinati a produrre un vino di qualità commercialmente accettabile (“fare il vino della casa coi carati dei boschi di casa“) può essere una chiave per ridare, sottolineandone l’identità, una redditività alla selvicoltura locale?
Se lo sono chiesti, e hanno tentato di trovare una risposta, quelli del PRO.VA.CI (PROgetto di VAlorizzazione della produzione legnosa dei boschi del ChiantI), attraverso una ricerca sviluppata dalla Fondazione per il Clima e la Sostenibilità, con il contributo finanziario dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, e raccolta in un volume dal titolo apparentemente innocuo: “Il vino nel legno“, a cura di Raffaello Giannini.
Il volume e i risultati della ricerca, che verranno presentati oggi alle 14.30 all’Accademia dei Georgofili di Firenze, puntano però, in verità, a qualcosa di più ampio: individuare, nell’ambito del territorio del Chianti Classico, le strategie per associare una gestione sostenibile degli ecosistemi forestali con la valorizzazione dei prodotti della filiera foresta-legno. In altre parole, trovare una via d’uscita a una crisi che rischia di trasformarsi in abbandono dei boschi.
Che ruolo, nell’attuazione di queste strategie, debba e possa poi svolgere l’infomazione mi hanno fatto l’onore di chiederlo a me come presidente di Aset, l’Associazione della Stampa Enogastroagroalimentare Toscana, affidandomi un intervento dal titolo “La valorizzazione della produzione di nicchia passa attraverso l’informazione”.
Non anticiperò certo qui il contenuto della mia relazione, ma una cosa voglio dirla subito: tra i ruoli dell’informazione che indicherò come fondamentali ci sarà senza dubbio quello di tenersi ben separata dal marketing. E che, in quest’ottica, il disegno potrebbe essere quello di distinguere il meglio possibile tra iltipicoe iltopico.
L’idea a cui, ad ogni modo, gli organizzatori dell’appuntamento sono ricorsi per suscitare l’attenzione sulla questione è certamente la più efficace: mettere in pratica la teoria.
Insomma hanno preso del vino di Sangiovese prodotto in area Chianti Classico, lo hanno messo ad affinare in carati da 250 litri fatti con il legno di castagno della medesima zona e hanno aspettato da dodici a diciotto mesi per vedere l’effetto che fa. Anzi per capire che sapore e che profumo abbia.
Mentre leggete queste righe io sarò chiuso in una ristrettissima commissione per assaggiarlo e riferire.
Naturalmente il convegno avrà relatori ben più autorevoli, ferrati e prestigiosi del sottoscritto, a cominciare dal collega (e socio Aset), Paolo Valdastri, che parlerà di “Come e perché il contenitore è diventato nel tempo uno strumento di comunicazione e informazione vinicola“.
Questo il programma completo della giornata, che è a ingresso libero:

Accademia dei Georgofili, Loggia degli Uffizi Corti, ore 14.30

Saluti:
Giampiero Maracchi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili
Luigi Bartolozzi, Comandante Provinciale Corpo Forestale dello Stato
Gabriele Gori, Direttore Generale Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Elvio Bellini, Presidente Centro di Studio e Documentazione sul Castagno

Relazioni:
Raffaello Giannini, Il progetto PROVACI e il volume “Il Vino nel legno”
Luigi Giovanni Cappellini, Esperienze di vinificazione nel Chianti Classico
Francesco Rossi, Esperienze di vinificazione nella Maremma Toscana
Paolo Valdastri, Come e perché il contenitore è diventato nel tempo strumento di comunicazione e informazione vinicola
Stefano Tesi, La valorizzazione della produzione enogastroagroalimentare di nicchia passa attraverso l’informazione
Simone Orlandini, la Fondazione per il Clima e la Sostenibilità: l’impegno nel trasferimento dell’innovazione in agricoltura.