Tutti conoscono la globalizzazione e le sue manifestazioni. La delocalizzazione, il mercato planetario, l’ecommerce, eccetera e quindi la totale spersonalizzazione e degeograficizzazione (passatemi il termine) di uomini e cose.
Bene.
Eppure fa un certo effetto, un sabato qualunque, ricevere l’email di un editore inglese che, in caso di disservizi sugli abbonamenti, raccomanda di non subissare di chiamate e messaggi il servizio clienti, in quanto il medesimo è allocato nelle Filippine dove, causa tifone, i trasporti sono interrotti, manca la luce e molte case sono distrutte, pertanto “gli uffici non riescono ad evadere le pratiche”.
Bei tempi quando per protestare sui ritardi chiamavi Milano, ti rispondevano da Caserta e tu restavi pensosamente sorpreso.