Direi anzi con uno sculo pazzesco, a essere sinceri.
Pensate: alle ore 16.21 di oggi mi trovavo, per ragioni contingenti, fuori dal cancello di casa mia. Proprio di fronte: se si fosse aperto, mi avrebbe preso in pieno. Ero lì, fermo, vigile, in piedi. C’ero già da qualche minuto e ci sono rimasto per altri dieci. E non mi sono mosso di casa da ieri.
Ecco, esattamente nello stesso momento però, cioè alle 16.21 dell’1/2/22, un autista del corriere SDA schiacciava un pulsante del suo terminale portatile per simulare, informandone l’azienda e quindi me attraverso l’inoltro di un’email automatica, di aver appena effettuato un “tentativo di di consegna”, ovviamente senza successo (causa mia assenza, o presenza di alieni sulla via, o spostamento senza preavviso dell’abitazione in altra sede o chissà), di un pacco che attendevo e che avevano loro stessi annunciato per oggi pomeriggio.
Poi dite che ce l’ho coi corrieri.
Spero solo che sia fallito anche il tentativo di consegna dei tre quintali di imodium indispensabili all’autista e alla ditta per arginare i sei mesi di dissenteria incontenibile che li aspetta a seguito delle macumbe gastrointestinali da me ordite or ora ai loro danni.