di LORENZO COLOMBO
A dispetto del nome, il Trasimeno Gamay è della famiglia della Grenache, nulla a che fare col Beaujolais. Sul lago lo coltivano dal ‘500 e ne abbiamo assaggiati sei campioni diversi.

 

Il Trasimeno Gamay è un vitigno a bacca rossa introdotto nella zona del Trasimeno a partire dal XVI secolo dagli spagnoli, la cui influenza spagnola in zona è attestata dal matrimonio tra il duca Fulvio Alessandro della Corgna, da cui deriva il nome del palazzo di Castiglione del Lago, e la marchesa Eleonora de Mendoza.
Il Trasimeno Gamay appartiene alla famiglia della Grenache (o garnacha, in spagnolo) ed è lo stesso vitigno da cui derivano il Cannonau sardo, la Granaccia ligure e il Tai rosso dei Colli Berici, in provincia di Vicenza. Nell’area del Trasimeno è sempre stato coltivato ad alberello e parrebbe questo motivo per cui esso prese (erroneamente) il nome di Gamay, scambiato per il vitigno francese allevato appunto ad alberello proveniente dal Beaujolais.

Insomma attorno al vitigno umbro c’è già una discreta confusione. Ad accrescerla sta il fatto che nel “Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite”, che elenca i vitigni utilizzabili nelle varie denominazioni e nei vini ad indicazione geografica, sotto la voce Gamay troviamo scritto “ammesso nelle Doc Colli del Trasimeno e Valle d’Aosta e in 21 vini ad Igt”. Va aggiunto poi che il Trasimeno Gamay è una delle diverse tipologie della Doc Colli del Trasimeno, il cui  disciplinare di produzione recita “Gamay, minimo 85%”. Stessa identica cosa troviamo sul disciplinare della Doc Valle d’Aosta Gamay, anche se si tratta di due vitigni completamente diversi. Sempre sul sopracitato catalogo, infatti, alla voce Cannonau troviamo come sinonimi Alicante, Tocai Rosso, Garnacha Tinta, Grenache, Cannonao e Gamay, quest’ultimo però con un asterisco che rimanda a “i soli fini della designazione dei vini Do e Igt della provincia di Perugia”.

Il Consorzio Tutela Vini del Trasimeno attesta una produzione totale di Gamay del Trasimeno limitata a 24.300 bottiglie, 8.800 di queste sono di Riserv, tipologia prevede un affinamento minimo di 24 mesi e almeno quattro di questi debbono essere effettuati in botti di legno.

Abbiamo avuto la possibilità di confrontare sei vini prodotti con questo vitigno trovando diverse interpretazioni stilistiche con un fil rouge che comunque li accomuna, ossia i sentori di frutta rossa selvatica, soprattutto ciliegia e dal finale piacevolmente amaricante.

Erano sia vini dell’ultima annata, caratterizzati soprattutto dalla freschezza, che vini con qualche anno d’affinamento, che ci hanno dato la possibilità di sondare la tenuta nel tempo di questo vitigno. Anche le varie lavorazioni in cantina variano da vino a vino, con affinamenti sia in vasche d’acciaio come in legno.

Nel complesso è stata una degustazione assai appagante, che ci ha permesso di (ri)scoprire un vitigno duttile, in grado di fornire vini diversi tra loro ma assai godibili e, cosa non ultima di facile e vasta possibilità d’abbinamento col cibo.

Tra i vini primi ci è particolarmente piaciuto Opra, di Madrevite, mentre tra i secondi l’E-trusco, di Coldibetto.

Tutti erano prodotti con Gamay del Trasimeno in purezza e sono elencati in ordine di gradimento.

 

Coldibetto – Gamay del Trasimeno “E-trusco” 2021
L’azienda, bio dal 2000, è situata nella parte Nord della città di Perugia ed ha un’estensione totale di 65 ettari tra cereali, uliveti, boschi e vigneti situati ad un’altitudine tra i 300 ed i 400 metri slm. Il vigneto per la produzione di questo vino ha dieci anni d’età ed è situato a 300 metri d’altitudine, con esposizione sud-sst su suolo argilloso calcareo, sistema d’allevamento è a cordone speronato con densità di 4.000 ceppi/ha.
Fermentazione ed affinamento si svolgono in vasche d’acciaio dove il vino sosta per 12 mesi.

Color sangue luminoso, di media intensità.
Buona la sua intensità olfattiva, elegante, ampio, vanigliato, balsamico, ciliegia matura, erbe aromatiche, mandorle in confetto.
Morbido e succoso, ciliegia, note vanigliate e di legno dolce, bella trama tannica, lunghissima la persistenza.
Vino di grande eleganza e notevole armonia.

 

Madrevite – Gamay del Trasimeno “Opra” 2023
L’azienda, fondata nel 2003, è situata a Castiglione del Lago e dispone di 60 ettari, 11 dei quali vitati.

Il vigneto è posto a 320 metri d’altitudine, il sistema d’allevamento è a Guyot con densità di 5.000 ceppi/ha, resa è di 80 q.li/ha. Fermentazione spontanea con lieviti indigeni, affinamento per 10 mesi in vasche di cemento più tre mesi in bottiglia.

Color granato scarico, tendente al melograno.
Intenso al naso, fresco e pulito, sentori di ciliegia selvatica ed erbe aromatiche, presenta inoltre una leggera nota speziata.
Di corpo leggero, fresco, sapido e succoso, con trama tannica delicata, frutto selvatico, ciliegia, leggeri accenni di pepe, piacevolmente amaricante il lungo fin di bocca.
Vino molto interessante, dalla facile e piacevole beva.

 

Casaioli – Gamay del Trasimeno Doc “Fontinius” 2019

Il vigneto si trova su suolo sassoso e ricco di scheletro, dopo la fermentazione il vino viene posto in barrique di rovere francese e americano ed in tonneau dove rimane sino al momento dell’imbottigliamento, seguono sei mesi di sosta in bottiglia prima della commercializzazione.

Color ciliegia trasparente e luminoso di media intensità, molto bello.
Bel naso, fresco, pulito, balsamico, ciliegia selvatica fresca, fiori rossi, accenni di vaniglia e di pepe, buona eleganza.
Fresco, sapido e succoso, presenta un bel frutto, ciliegia ed una buona trama tannica, accenni vanigliati e di caffè, lunga la persistenza.

 

Duca della Corgna – Trasimeno Gamay Doc Riserva “Poggio Pietroso” 2020
Duca della Corgna è la linea produttiva di punta della Cantina del Trasimeno, che dispone di 300 ettari di vigneti gestiti da 200 soci. Le uve per questo vino provengono da un unico vecchio vigneto in comune di Panicale, il sistema d’allevamento è a cordone speronato e la resa -assai bassa- è di 40 – 45 q.li/ha.
La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio mentre l’affinamento del vino avviene in botti di rovere francese di grandi dimensioni dove sosta per oltre un anno, il vino torna quindi in vasche d’acciaio per l’assemblaggio finale, dopo di che segue una sosta in bottiglia per circa un anno.
La produzione annua è di 3.500 bottiglie.

Color melograno di media intensità.
Buona l’intensità olfattiva, pulito, di buona eleganza, piccoli frutti rossi selvatici, balsamico, mentolato, spezie dolci, vaniglia, note di fiori rossi, di buona complessità.
Fresco, sapido e succoso, con tannino gentile ed equilibrato anche se leggermente asciugante, frutti rossi e vaniglia, note mentolate, accenni di radici, lunga la persistenza su note amaricanti.

 

Pucciarella – Trasimeno Gamay Doc 2023
I vigneti sono situati a Magione, a 300 metri d’altitudine su suolo composto da sabbia, ghiaia e argilla, sono allevati a Cordone speronato con densità variabile dai 3.000 ai 5.000 ceppi/ha. Fermentazione e affinamento di questo vino si svolgono in vasche d’acciaio.

Color rubino di discreta intensità.
Buona l’intensità olfattiva, fresco e pulito, ciliegia selvatica matura, rosa, spezie dolci, accenni balsamici.
Di media struttura, fresco e asciutto, succoso, con buona trama tannica, frutto selvatico, ciliegia, spezie dolci, buona la persistenza.

 

Il Poggio – Trasimeno Gamay Doc “Legamè” 2019
L’Azienda è a Castiglione del Lago e dispone di 13 ettari di vigneti, dai quali ricava 12 diverse etichette.

Color granato trasparente di media intensità.
Buona l’intensità olfattiva, ampio, balsamico, vanigliato, legno dolce e spezie dolci, vaniglia, ciliegia selvatica matura, prugna, radici, accenni di sottobosco e di caffè tostato.
Buona l’intensità olfattiva e bella la trama tannica anche se leggermente asciugante, frutto rosso maturo, ciliegia, spezie, vaniglia, sentori di radici, radice di liquirizia, caffè espresso, legno ancora percepibile, chiude con buona persistenza su note amaricanti.

 

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