Non è un mistero: sono un acceso interista. Ma mai, pur nella scarsa considerazione che ho del Milan e dei milanisti, mi sarei aspettato che, dopo un derby perduto 2-0 in 11 contro 9, più due pali, un rigore inesistente, senza nemmeno l’onore e nonostante una serie clamorosa di “sviste” arbitrali favorevoli (chiamiamole così), arrivassero al punto di fare le vittime.

Soundtrack: Rokes, “Bisogna saper perdere”

Il calcio è bello anche perchè parlato. Nei bar, nei forum, per strada, in ufficio. Tutto è legittimo, perfino i punti di vista diametralmente opposti.
Però c’è un limite a tutto e questo limite oggi i milanisti (dirigenti e tifosi) l’hanno ampiamente superato.
INDIGNAZIONE ROSSONERA: «In tribuna d’onore un accanimento da mettere paura». Il grande silenzio. Il Milan taglia i ponti con l’Inter dopo il derby. «I rapporti non saranno più gli stessi», titola oggi il Corrierone.
Roba da pazzi. Dopo aver perso nettamente 2-0 (per un pelo non 3-0), due pali subiti, dominati in tutto, insomma sconfitti di brutto, nonostante abbiano giocato un’ora e passa in 11 contro 10 e un quarto d’ora in 11 contro 9 e dopo un’intera partita disputata beneficiando (ammettiamo pure “involontariamente”) di una serie imbarazzante di sviste arbitrali, fanno le vittime. Si lamentano delle giuste proteste interiste e di qualche sbeffeggiamento in tribuna. Ma chi, proprio loro? Quelli che a Marsiglia cercarono di marciare sul fatto che si erano spenti i lampioni per un black out e cercarono di far sospendere la partita perchè perdevano, con Galliani sceso in campo come un boss?
Ma per favore…
E non andiamo a ripescare le decine di storici furti di cui si sono macchiati nella loro storia.
Limitiamoci al derby, invece.
Schneider espulso dopo 25 minuti perchè applaude ironicamente all’arbitro. Una sciocchezza che andava punita con l’ammonizione e giusto perchè si trattava di Schneider, perchè se fossero stati gli abituali Gattuso, Ambrosini, Inzaghi, Totti, De Rossi non sarebbe nemmeno successo nulla. Poi viene ammonito per simulazione Lucio colpito dal solito gentiluomo Ambrosini. Poi il già ammonito Favalli abbatte Maicon sul limite, ma non viene espulso (intanto Pandev tira la punizione ed è 2-0: beccatevi questa). Dopo, su un tiro in area da un metro, Lucio si oppone con le braccia aderenti al corpo e l’arbitro non solo dà rigore per il Milan, ma espelle l’interista (naturalmente aveva sorvolato sullo strattone in area dato da Antonini a Pandev nel primo tempo). E i milanisti che dicono? Pretendevano il penalty per un pallone calciato da Ronaldinho da dietro passando sotto l’ascella di Maicon, prima sul petto dello stesso e poi sulla mano. Davvero patetici.
Se invece avessero ammesso la verità, cioè di averle buscate, che la doppia esplulsione e il rigore non c’erano e che insomma l’arbitro, certo per caso, aveva sbagliato molto ma quasi sempre a loro favore, avrebbero fatto un’immensa bella figura.
Che volete farci? Una volta c’era lo “stile juve”, presuntuoso e finto, ma almeno riconosciuto. Questi invece lo stile non lo hanno mai avuto, coisa dobbiamo aspettarci?