Dal 26 a 30 marzo tre giornalisti (quorum ego) e un cuoco, ma il gruppo potrebbe ingrossarsi, si metteranno sulle orme del “padre” della gastronomia italiana, in un “cammino” (a piedi) di quattro giorni da Forlimpopoli a Firenze, per commemorarne il 100° anniversario della scomparsa. Ma l’iniziativa potrebbe diventare aperta a tutti.

Lo dico subito: l’idea non è mia ma di un collega, l’amico Leonardo Romanelli. Io sono solo un accolito. Entusiasta, però.
E l’idea è questa: fare, in occasione del 100° anniversario della morte di Pellegrino Artusi, il “padre” della cucina italiana, un “pellegrinaggio” (vero e proprio, cioè a piedi) da Forlimpopoli, dove il gastronomo nacque il 4 agosto 1820, a Firenze, dove morì e fu sepolto il 30 marzo del 1911. Quattro tappe attraverso l’Appennino, via il leggendario Passo del Muraglione. Il tutto con soste “artusiane”, cioè con cene in linea con la tradizione dello scrittore e con pranzi a base di classici panini. I quali, almeno sul versante toscano, saranno studiati ad hoc dal medico dello staff della Nazionale Luca Gatteschi e preparati espresso, nonché trasportati direttamente in moto agli affamati camminatori, dal “superpaninaio” Ino di Firenze.
L’itinerario si concluderà il 30 marzo, con arrivo al cimitero fiorentino delle Porte Sante e relativa commemorazione.
La trovata è geniale e non potevo proprio sottrarmi.
Queste le tappe: Forlimpopoli-Castrocaro Terme sabato 26, Castrocaro-Portico di Romagna domenica 27, Portico di Romagna-San Godenzo lunedì 28, San Godenzo-Pontassieve martedì 29 e Pontassieve-Firenze mercoledì 30.
Quattro, per ora, i pellegrini: Leonardo Romanelli, il cuoco Stefano Frassineti, il giornalista Tommaso Chimenti ed io.
Ma l’affare cresce. Si parla di allargare il gruppo ad altri volontari, anche per singole tappe e anche per singole cene, visto che ogni frazione si concluderà (ovviamente) a tavola, con relativa celebrazione della cucina di Pellegrino. In preparazione, addirittura, “pacchetti” di cena+pernottamento aperti a tutti in ognuna delle quattro cittadine.
Insomma una bella cosa, originale, divertente, “lenta” quanto basta per stimolare la conversazione, la conoscenza, il fisico e, perché no, l’appetito. Un viaggio in senso quasi classico, un mini gran tour della gastronomia, un po’ goliardico e tuttavia impegnativo (previsti 18 km al giorno di scarpinata). E condito dall’immancabile apparato che – tramite twitter, facebook e altre diavolerie, incluso ovviamente questo blog – consentirà anche a chi sta comodamente seduto alla scrivania di seguire passo dopo passo la nostra avventura.
Che, ne sono certo, sarà certamente troppo divertente per non essere condivisa. Almeno virtualmente.
Invito tutti gli interessati a stare sintonizzati su www.alta-fedelta.info e sui blog dei miei compagni di avventura per tutti gli aggiornamenti.