Alessandro Torcoli e Antonella Giardina pubblicano un manuale sul vino che, mutatis mutandis, ricalca la geniale intuizione che quasi 60 anni fa decretò il successo della celeberrima enciclopedia: poco testo e tante informazioni, grazie alle “figure”.
Come molti (ahimè) della mia generazione ricorderanno, un pilastro fondamentale della nostra formazione di cultura generale e d’intrattenimento infantile di tipo “tranquillo”, tanto caro alle mamme, fu l’enciclopedia “Conoscere”. Naturalmente ce l’ho ancora, nell’edizione “rossa” del 1959, sebbene un po’ sgangherata per l’uso.
Un’opera decisiva nella storia del costume italiano: fu infatti il frutto di un progetto divulgativo ad ampio raggio, volto alla consultazione frequente e al facile apprendimento.
Gli aspetti vincenti, che decretarono l’enorme successo della pubblicazione, erano due: il grande formato e il vastissimo uso delle illustrazioni, che rendevano lo sfogliarla un’operazione affascinante anche per chi, come me, essendo piccolissimo, non sapeva ancora leggere. Il mio volume preferito (non mi ricordo il numero) era quello con le balene e la tabella delle velocità massime raggiunte dagli animali. Con mia grande sorpresa il più veloce risultava il falco pellegrino.
Sono passati quasi sessant’anni ed è cambiato tutto.
Quelle che una volta erano le “figure” oggi si chiamano, se accompagnate da qualche numero, “infografica“: supporti che quasi a colpo d’occhio ti danno informazioni che, in forma scritta, risulterebbero complesse da capire e lunghe da scrivere.
Ecco perchè, appena ho avuto in mano “Vinology“, la guida al vino da poco pubblicata per la Rizzoli/BUR (304 pagine, 18 euro) dal direttore di “Civiltà del Bere” Alessandro Torcoli e dalla designer Antonella Giardina, mi è subito tornata in mente la storica “Conoscere”.
“Il primo manuale – strilla già la copertina del volume – tutto italiano in infografica per imparare a riconoscere e apprezzare il vino“.
Detto in breve: funziona.
L’ho messo alla prova ad hoc, proprio alla vigilia delle anteprime vinicole toscane, per fare un po’ delle ricerche “random” che un aspirante appassionato, o anche un appassionato già tale, potrebbe fare prima di affrontare degustazioni, scelte, bottiglie da stappare.
Così scopri che il formato medio-grande e la carta di un certo spessore, oltre a conferire al libro una piacevole consistenza, giovano alla chiarezza dell’impaginato e alla facilità della compulsazione. La grafica, decisamente felice, è a sua volta molto chiara e riposante, vivace ma non chiassosa.
Quanto ai contenuti, è una vera enciclopedia: si va dall’abc del vino al servizio, dalla degustazione agli abbinamenti, dai vini e dai vitigni del mondo alle diverse tipologie, fino all’indice e al glossario.
Il tutto descritto minuziosamente ma in poche righe di testo grazie a limpide raffigurazioni, schemi, grafici, diagrammi, box. Per ogni vitigno, ad esempio, in una sola “figura” sono contenuti il colore dell’uva e la variazione di colore del vino nel tempo, i principali profumi e la struttura, con note sulla produzione in Italia e all’estero, le origini, i sinonimi, la produzione nel mondo e in Italia, gli stili di vinificazione, i costi dei diversi vini e le varie curiosità.
Il manuale del bravo recensore prevederebbe a questo punto di eccepire i difetti del libro, che certamente ci saranno. Io, però, non ne ho trovati di clamorosi. Il suo vero limite è anche il suo pregio: non ci sono approfondimenti, ma tante informazioni utilissime per chi vuole imparare o rinfrescarsi la memoria (giornalisti compresi)