Come ogni anno da qualche stagione, ecco qui i consigli per i (ri)acquisti di un oggetto indispensabile in ogni casa o ufficio, ma da almeno un lustro reso introvabile e costosissimo dall’invasione malefica della tecnologia digitale: l’agenda cartacea.
C’è stato un periodo in cui te ne regalavano a decine, qualche banca anche due o tre per volta, e finivano per fare da quaderno per appunti, carta straccia o direttamente nel cestino.
Io, invece, per oltre vent’anni non ne ho mai buttata una. Tra i dileggi, lo ammetto, di familiari e amici.
Mi pareva però uno spreco assurdo e anche uno sgarbo nei confronti di chi, in fondo, ti aveva fatto un regalo, mica ti aveva sputato in faccia.
E così, da quando la categoria dei doni e dei donatori si è rarefatta al punto da essersi in sostanza dissolta (agende 2017 finora ricevute: zero!), io ho cominciato ad attingere da quelle preziose riserve.
Il calendario del 2107, ad esempio, sarà identico, Pasqua compresa, a quello del 2006: quindi se avete un’agenda di quell’anno intonsa non avete che da ritrovarla e utilizzarla.
Alla faccia di tutto il resto, nativi digitali e banche spilorce compresi.
Grazie invece al Consorzio del Vino Chianti che undici anni fa mi regalò l’agenda nella foto: come potranno vedere, non è andata sprecata!
Auguri!