Quando, educatamente, chiedi a qualcuno la disponibilità a concederti un’intervista e costui, nemmeno troppo educatamente, ti risponde “non mi interessa”, è opportuno che il giornalista metta prima da parte la sorpresa (del resto le interviste non sono un diritto nè un dovere) e un po’ anche il naturale risentimento (in fondo non gli hai offeso la mamma, hai solo chiesto una chiacchierata) e rifletta su tre cose molto più allarmanti:
– l’intervistato mancato pensa, per inesperienza o più probabilmente per negative esperienze precedenti, che sia una roba a pagamento (nel 50% dei casi, i meno timidi lo chiedono senza giri di parole);
– l’intervistato mancato pensa che ci sia sotto qualcosa di sottaciuto e diffida;
– l’intervistato mancato pensa che dirà una cosa e tu ne scriverai un’altra.
Da tutte e tre le fattispecie emerge con chiarezza che non godiamo di una gran reputazione e che la colpa è in gran parte nostra.