Un paio d’ore fa mi trovavo davanti a una confezione del nuovo hamburger “chianina 100%” da poco lanciato dalla nota catena. Volevo riportare (qui) le impressioni “minuto per minuto“, ma la connessione mi ha tradito. Ad ogni caso, eccole: ancora calde.

In questi giorni si è letto di tutto, dalle sviolinate più imbarazzanti alle stroncature preconcette più ideologiche.
Ma siccome i sensi non ingannano e il dovere professionale nemmeno, eccomi andato di buzzo buono in un’hambugheria McDonald’s scelta a caso (e ovviamente senza preannunciarsi) per condividere con i lettori, quasi in diretta (maledetta connessione…), le impressioni sul nuovo panino che, nelle intenzioni della multinazionale del fast food, dovrebbe fungere da esperimento e da apripista per l’ingresso dell’agroalimentare italiano di qualità nei loro menu.
Partiamo.
13.02, entro dal Mcdonald’s in via Fiorentina 122 a Siena. Ambiente gradevole, arredi nuovi, niente odori, gente in coda alla cassa.
13.09, ordino un Gran Chianina con patate fritte e Coca Cola. Il cassiere mi dà patate e bibita, per l’hamburger mi chiede di attendere perchè lo stanno preparando. Buon segno, forse, nel senso che evidentemente c’è richiesta, ma che “fast” è un locale di cibo pronto dove il cibo non è pronto? Attendo.
13.13, arriva il panino. Mi siedo.
13.15, ho il Gran Chianina in mano. Incarto interessante: il prodotto è in una busta a strappo che poi fa anche da sacchetto/tovagliolo per la presa, con una specie di fascia in cartone al centro per, immagino, proteggere dal calore. Premunizione inutile visto che il panino è tiepido, non caldo.
13.16, apro il sacchetto, ne fuoriesce un buon odore, niente sentore di lesso e bollito che viene esalato dai comuni hamburger. Il Gran Chianina ha un discreto aspetto, non dà l’usuale sensazione di schiacciamento anche se il medaglione di carne è meno spesso di quanto ci si aspetterebbe. Dal pane affiorano patate e foglia di insalata.
13.19, primo morso. L’effetto del pane non è malvagio, nulla a che vedere col dolciastro e la gommosità del pane ameregano. Si avverte una piacevole croccantezza, resa maggiore dalle costole dell’insalata. Cipolla e salsa di noci impercettibili, molto invasiva invece la crema di formaggio, che si appiccica al palato prima che i denti raggiungano la carne.
13.20, affondo nell’hamburger di chianina. Discreta compattezza, carne ben masticabile, molto cotta ma non stopposa, ragionevolmente grassa, di gusto più neutro e netto rispetto agli hamburger normali.
13.25, riassaggiati con calma pane, carne, condimenti. Il pane croccante ripulisce la bocca dalla fastidiosa e molto saporita patina di formaggio. Restano assenti cipolla fritta e salsa di noci. La carne se la cava. Insomma pensavo peggio.
13.35, giudizio finale. Inutile aspettarsi epinici, il Gran Chianina resta un hamburger da fast food, ma la differenza con il prodotto normale è piuttosto netta: gusto più sobrio, bocconi meno molliconi grazie alla maggiore asciuttezza della carne e alla minore quantità di salse, la crema di formaggio aiuta a rendere cremoso il morso, ma poi esonda e rischia di coprire il sapore del macinato. Questo ha un punto di cottura decisamente avanzato, ma non denuncia nè al naso nè in bocca l’effetto di lessato e di bagnaticcio avvertito in altre occasioni. Nell’insieme un gusto accettabile. Voto complessivo: 6.
13.45, note a margine. Rispetto a quello assaggiato in occasione della presentazione ufficiale, questo Gran Chianina ci è parso migliore, meno stopposo del previsto. L’euro in più (5,90 anzichè 4,90) richiesto rispetto all’hamburger standard mi sembra speso bene, ferme restando le soglie di aspettativa rispetto a un panino da fast food. E’ nata una “via italiana” all’hamburger di qualità? Non direi proprio. Mi pare piuttosto che si tratti di una brillante operazione commerciale e che comunque il rapporto qualità/prezzo non sia sfavorevole.
Voi che ne pensate?