Il telefono di casa lampeggia: ci sono messaggi nella segreteria.

Visto che oggi esistono sms, whatsapp e email e sulla mia segreteria è indicato espressamente il mio numero di cellulare, è un mistero perchè qualcuno senta ancora il bisogno di lasciare sui telefoni fissi messaggi che potrebbero restare inascoltati per settimane.

Tuttavia faccio finta di niente e premo il bottone.

Dopo una serie di riagganci piuttosto adirati, ecco la voce di un tizio che, con tono spazientito, lascia detto (testualmente): “Cortesemente avrei urgentemente bisogno di parlare col signor Tesi. Click”. Nè nome, nè telefono, motivo della chiamata. Nulla. Boh…

Sorrido al cospetto di una tanto disarmante stupidità e passo al messaggio successivo.

E’ dello stesso tizio di prima.

“Ecco”, penso tra me e me, “si sarà accorto di non aver lasciato recapiti e ha richiamato per lasciarli”. E mi pento se per un attimo l’ho ritenuto stupido quando era solo distratto.

Parte il messaggio. Il tono è anche più incazzato: “Ho urgentemente bisogno di parlare col signor Tesi. Click”.

Retromarcia: era proprio stupido. Stupido al quadrato.