di ANDREA PETRINI
“Beba 99” è il vino-sogno di Paola De Blasi, che da Anghiari (AR) manda le uve della centenaria vigna di famiglia fino a Mezzocorona (TN) , dove Andrea Moser le vinifica. Con risultati egregi.

 

Ho conosciuto Paola De Blasi anni fa in uno degli eventi organizzati a Roma dalla Thurner Pr, l’agenzia di comunicazione per la quale lavora. E da tempo, su Instagram, l’avevo notata ritratta in vigna. Ad Anghiari, per la precisione, che lei ammette di aver eletto luogo del cuore.

Pensavo che quelle immagini fossero legate a un’azienda cliente. Ma poi ho scoperto che il vigneto era suo e della sua famiglia. 

E durante il lockdown ho capito che Paola stava realizzando il sogno più grande, ovvero un suo progetto vitivinicolo chiamato “Beba 99”.

Così, dopo mesi di messaggi sono riuscito a convincere Paola a spedirmi il suo vino. Un vino che ha salde radici toscane ma anche forti appendici sulle Dolomiti.

“Il nome – spiega – è in realtà soprannome di mia nonna Elena Testerini che oggi, a quasi 102 anni, è ancora molto attiva e fonte di ispirazione. La proprietà di Podere Casaccia, ad Anghiari, poco distante da Arezzo, appartiene alla nostra famiglia da quattro generazioni e io ho deciso di portarla avanti: circa due ettari a Sangiovese, Canaiolo nero, Colorino, Aleatico e Ciliegiolo. Obbiettivo: non disperdere il lavoro delle mani che per almeno cento anni hanno preservato quelle viti”.

Tutto è nato da una scommessa tra amici: le uve del Beba 99 sono state portate da Giuseppe Fugatti nella cantina di De Vescovi Ulzbach nel Teroldego a Mezzacorona (TN), dove sono state vinificate da Andrea Moser. “Un intreccio di culture e modi di lavorare, sotto i consigli di un grande maestro come Franz Haas, che purtroppo ci ha lasciato da poco, penso si possa percepire nelle mille sfumature di questo vino prodotto in circa 3000 bottiglie”, continua Paola.

Prodotto per la prima volta nel 2019, quando la nonna di Paola aveva appunto 99 anni, è dunque un blend. Colore rubino trasparente e decisamente brillante che fa già intuire il carattere luminoso di questo vino, caratterizzato da un ventaglio aromatico di rosa canina, ribes, lamponi croccanti, anguria, cola, lavanda e pennellate minerali. Sorso fresco, compatto, coniuga perfettamente dinamismo, complessità a soave leggiadria.

La bottiglia, soprattutto in estate se avete la premura di lasciarla in frigo per un’ora, finisce in un amen.

Buona la prima!

 

Pubblicato in contemporanea su