di CARLO MACCHI
Si chiude oggi la terza “escursione” piemontese del gruppo Igp, ma è già il momento di qualche bilancio. E di qualche rimpianto.

Anche quest’anno Albeisa e Consorzio Barolo, Barbaresco, Alba Langhe e Roero ci hanno organizzato un bel tour de force! 4 giorni, oltre 200 vini, 3 visite in azienda ogni pomeriggio e cene di pari livello; un percorso che noi Giovani Promettenti stiamo superando (se leggerete quest’articolo di giovedì mattina staremo completando l’ultima tornata di assaggi) con il piglio giovanilistico che ci ha sempre contraddistinto.
Prima però di parlare del nostro IGP tour 2013 un ricordo ed un saluto al carissimo amico che doveva essere in Piemonte con noi: “Ciao Kyle, ci sei mancato e ci mancherai. Abbiamo brindato a te e probabilmente anche con te, perché ti abbiamo sentito spesso presente!
In realtà all’ultimo momento è mancato (nel senso che non è potuto venire) anche Luciano Pignataro: problemi di lavoro l’hanno costretto a rimanere a Napoli. Proprio ora doveva mettersi a lavorare? Mah…).
Gli altri IGP oltre al sottoscritto, cioè Roberto Giuliani, Stefano Tesi, Lorenzo Colombo e l’infiltrato di lusso Pasquale Porcelli, si sono prima di tutto goduti quattro giornate di sole meravigliose, ammirando i colori unici che le vigne di Langa ti regalano in questo periodo. Roberto Giuliani le ha anche fotografate e alcune sue foto sono a corredo di questo articolo. Articolo che vuole essere solo il primo della serie che noi IGP pubblicheremo sui nostri rispettivi giornali online con i risultati e i commenti agli assaggi e alle visite di questi giorni.
Come accennato oltre 200 vini in degustazione: pochissimi Roero 2010 e Riserva 2009, una sessantina di Barbaresco 2010 (con alcuni 2009 di alto valore) ed il resto composto da una sfilata di Barolo 2009.
I Roero oltre ad essere molto pochi (11) e quindi non utilizzabili per fare il punto sull’intera denominazione, purtroppo non ci hanno dato nemmeno grandi soddisfazioni. Personalmente ho riesumato le stesse considerazioni fatte durante Nebbiolo Prima a maggio, dove questi vini non mi avevano convinto molto. Grandi diversità stilistiche, poca profondità aromatica e spesso anche tannini pungenti che chiudevano il conto. Ne riparleremo l’anno prossimo sperando in un miglioramento.
Anche sui Barbaresco 2010 non possiamo certo intonare canti di giubilo. Di solito a novembre i vini sono molto più pronti che a maggio ma quest’anno sembra sia successo il contrario. Se ha maggio in media i nasi erano abbastanza espressi adesso invece abbiamo trovato non poche ritrosie a cui si aggiungevano delle scompostezze dovute a squilibri tra componente tannica e acidità. In definitiva i Barbaresco 2010 erano molto più chiusi e ovattati adesso che 5 mesi fa ed il bello è che non riusciamo a spiegarci il perché. Dal mio punto di vista rimango del parere che il 2010 sia un’annata piacevole da bere e questo “stop novembrino” sia un momento particolare, che in qualche modo ci hanno confessato in camera caritatis alcuni produttori (non è facile farli parlare di certe cose..)
I Barolo 2009 si confermano un’ annata non certo eclatante, specie per quanto riguarda la profondità espressiva. Magari ci sono diversi vini abbastanza pronti o comunque con dei nasi piacevoli, ma quello che forse manca è la profondità, che in un vino del genere va comunque cercata.
Per quanto riguarda Winesurf fra poco pubblicheremo gli assaggi frutto del doppio assaggio (ragionato) di maggio e di novembre e poi potremo parlare con maggior cognizione di causa
A proposito di cause, sembra che le domeniche della fiera del tartufo di Alba siano state causa di un vero e proprio assalto da parte di turisti italiani ed esteri, con i francesi stranamente in prima fila. In effetti in qualsiasi cantina visitata abbiamo trovato i produttori felici ma provati dalla “doppia V” cioè vendemmia e visite in cantina. Lo stesso nei ristoranti e questo non può che farci piacere. Si parla di incrementi superiori al 40% per quanto riguarda le visite, con un grande aumento anche nelle cifre spese per tartufi, tajarin, vini e quant’altro. Molti hanno detto una frase che ci ha fatto piacere: “Se questa è la crisi…ben venga!”

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