Stamattina mi sono svegliato di colpo con in testa un flash, un impulso irresistibile da assecondare immediatamente. E infatti l’ho assecondato subito, ancora in pigiama: ho acceso lo stereo e via con la musica, come facevo a vent’anni. Non la radio o un semplice sottofondo: proprio musica da ascoltare per davvero.
Subito dopo mi sono chiesto il perchè di quest’impulso. E ci ho messo un po’ a trovare la ragione.
Poi il lampo: solo la mancanza di altri suoni in entrata e in uscita (telefonate da fare o ricevere, campanelli che squillano, persone che chiamano, rumori che distraggono, allarmano o semplicemente richiamano l’attenzione) rende possibile l’accensione mattutina dello stereo con la solennità e la concentrazione che il gesto implica e che il seguito procura. Se sia un effetto collaterale della vita da contagio in corso o il recupero di una giusta centralità delle cose che contano, ancora non so. Ma ho la tentazione di dare presto una risposta.
Definitiva.
Intanto, dalle 7.00 di oggi va avanti questo