So che potrebbe apparire riduttivo, ma non lo è affatto.
C’è un passo, in quella crestomazia del rock and roll che è “Quasi Famosi”, in cui i road manager di diverse band, tra i quali quello dei protagonisti del film, gli Stillwater, si incontrano per una specie poker alla cieca a giocarsi birra e groupies, con ampio consumo di alcool e additivi. Ad asseveramento della bontà dei secondi, chi li offre dice che “è l’erba di Crosby”.
Non potrebbe esserci omaggio migliore al nostro, scomparso ieri.
No, mica per l’uso e l’abuso, da parte sua certamente abbondante, di fumi e di sostanze varie.
Ma per l’aura iconica con cui la sua figura è evocata.
Simbolo e al tempo stesso musicista, vate, rockstar.
Il vecchio Croz, piacesse o meno, è stato al centro della scena per almeno vent’anni, senza poi mai uscirne del tutto.
Lo abbiamo amato molto e certamente non smetteremo adesso, anche dopo averne conosciuto i volti meno mitici, meno lirici, meno giovani.
No more music obituaries. Ma dispiace tanto.