L’annuncio di Amorim, leader mondiale dei tappi in sughero: “Le nostre nuove chiusure preselezionate gascromatograficamente sono garantite esenti da TCA. In caso di difetto, rimborsiamo direttamente il vino al consumatore “.

Se funziona (e fino a prova contraria non abbiamo motivo di dubitarne) è una rivoluzione destinata a sovvertire forse non il dibattito mondiale sulla filosofia dei tappi da vino, ma certamente quello sui tappi di sughero (che ha generato il dibattito generale) e sull’eliminazione del loro principale, fastidiosissimo, odiatissimo punto debole: l’inconfondibile sentore di tappo, ossessione di produttori e consumatori, frutto della contaminazione del sughero da parte della molecola del tricloroanisolo, detto TCA.
Eppure l’annuncio rilasciato alcune settimane fa da Amorim, la multinazionale portoghese leader del settore, non lascerebbe adito a dubbi: “ Ora disponiamo di tappi in sughero naturale con la garanzia di TCA non rilevabile (ovvero rilasciabile al di sotto del limite di quantificazione di 0,5 ng/l; analisi effettuata in conformità con la norma ISO 20752, ndr), un risultato ottenuto grazie a NDtech, una modernissima tecnologia che consente il controllo della qualità di ogni singolo pezzo“, si legge in un comunicato diffuso alcune settimane fa.
Si tratta, continua la nota, di una tecnologia “in fase di validazione da parte di due dei leader mondiali nella ricerca del mondo enologico: la tedesca Geisenheim University e The Australian Wine Research Institute (AWRI). Un processo di certificazione che a breve verrà convalidato, in maniera sempre indipendente, anche da altri importanti istituti di settore“.
Ma fuori dall’ufficialità si è andati oltre.
In occasione di un recente incontro con i giornalisti italiani l’a.d. di Amorim Cork Italia, Carlos Santos, ha infatti dato la stura a due notizie-bomba: “I nuovi tappi esenti da TCa avranno un prezzo di appena il 20% in più rispetto a quelli convenzionali”, ha esordito. “E siamo così sicuri della qualità e del successo del prodotto“, ha aggiunto, “che ci impegniamo fin d’ora a rimborsare al consumatore il valore della bottiglia che, chiusa con un nostro tappo garantito, rivelasse la presenza del difetto“.
Roba da far sorridere di gioia qualunque bevitore.
Ci siamo dotati di un sistema di screening ad alta precisione dei singoli tappi che elimina infatti i pezzi contaminati da tricloroanisolo prima che entrino nella catena produttiva“, ha continuato Santos. “Si riesce a rilevare la presenza di una molecola con un grado di 0,5 nanogrammi di TCA per litro e a rimuovere automaticamente gli elementi difettosi: un tale livello di precisione su scala industriale è stupefacente, se si considera che la soglia di rilevamento di 0,5 nanogrammi/litro è l’equivalente di una goccia d’acqua in 800 piscine olimpioniche. Altro fattore esclusivo del sistema è la sua velocità: la cromatografia rapida riesce ad analizzare il pezzo in pochi secondi, quando l’esame gascromatografico di vecchia generazione durava fino a 14 minuti, rendendone impossibile l’utilizzo sulle linee di produzione. Questa tecnologia – chiude Carlos Santos – offre l’opportunità di sfruttare integralmente i vantaggi del sughero naturale e sostenibile“.
La messa a punto del sistema NDtech ha richiesto cinque anni e 10 milioni di euro in investimenti in ricerca e sviluppo da parte di Amorim, oltre ad una partnership con una società britannica specializzata in gascromatografia.