Uscito tramortito dall’1-5 contro i viola, il Siena aggredisce l’Inter a San Siro e perde nel recupero dopo aver ampiamente meritato di vincere. Ciononostante l’ultima di andata non è stata del tutto negativa e qualche flebile speranza di salvezza può ancora essere cullata.

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Potrà sembrare strano a dirsi, ma dopo la beffa di San Siro l’ultima giornata del girone di andata non è stata poi così sfavorevole al Siena.
Primo perché, dopo il demoralizzante tonfo casalingo con la Fiorentina, la squadra di Malesani ha mostrato con l’Inter una grinta, uno spirito e – ammettiamolo – numeri tecnici e tattici che nessuno si sarebbe aspettato e che fanno ragionevolmente ben sperare per il futuro: significa che la squadra non ha mollato, nonostante che i risultati anche recentissimi potessero ben giustificare un tracollo psicologico.
Secondo perché, e questo è un dato di fatto, tra le altre concorrenti per la salvezza una sola ha pareggiato (un’Udinese in crisi che impatta in casa con la Lazio) mentre le altre hanno perso.
Insomma non si è perduto ulteriore terreno in una tappa che, sulla carta, faceva prevedere il peggio: di uscire sconfitti dal terreno della capolista ci stava e di perdere la faccia, dopo l’1-5 di mercoledì, anche.
Invece il Siena torna da Milano non solo a testa alta, ma addirittura rinfrancata nel morale, perché né la rabbia per la vittoria sfuggita dopo il 90° né i veleni per i torti arbitrali (peraltro molto ridimensionati dalla moviola) potranno togliere dagli occhi di allenatore, giocatori e tifosi un potenziale di gioco di cui si è data ampia dimostrazione sabato notte. In coda non è cambiato nulla e questo, una volta tanto, non nuoce.
Ora tornare a San Siro contro il pur lanciatissimo Milan di Ronaldinho & c è difficile, ma può fare meno paura.
Anche perché, giunti al giro di boa e vista la situazione generale, il vero campionato del Siena comincia adesso. Un campionato in cui una squadra che ha dimostrato di saper e poter fare le cose “normali” (e anche anormali, viste le recenti prodezze di Maccarone), cominci a farle concretamente: ad esempio vincendo le partite in casa e gli scontri diretti. Potrebbe bastare questo per salvarsi, visto che difficilmente la quota salvezza si collocherà sopra quota 40 e che le dirette concorrenti sono solo quattro punti davanti ai bianconeri.
Con una duplice consapevolezza, però: la prima è che, come la storia del campionato del Siena dimostra, se si va in vantaggio per primi poi è molto più facile gestire la partita, mentre la tendenza a subire gol in apertura risulta di solito esiziale, rendendo la squadra priva della capacità di reagire e rimontare; la seconda è che l’Inter ha avuto sì fortuna, ma ha raggiunto il primo pareggio in contropiede (!), con Milito che ha fatto secchi dall’estremo out sinistro sia Cribari che Curci, e ha raggiunto il secondo con una punizione da oltre trenta metri infilatasi sul palo del portiere. Della serie: siamo ancora scarsi in difesa.