di CARLO MACCHI
I copiosissimi tesori dell’enogastronomia pugliese sono spesso custoditi in ristoranti-tempio che fanno loro anche da vetrina e da palestra. “Cibus”, a Ceglie Messapica, è uno di questi.
Avete presente quelle piccole e silenziose cittadine pugliesi che sembrano fresche di bucato, tanto le loro case bianche spiccano da lontano in mezzo alla campagna? Quelle con strade strette e tortuose cadenzate da veri bucati colorati appesi ad asciugare e anziani seduti sulla porta di casa? Quelle dove speri sempre di trovare il localino particolare, dove si mangia reale cucina di territorio fatta magari da una vecchia e simpatica massaia?
Ceglie Messapica, a pochi chilometri da Ostuni nell’entroterra, risponde in pieno a tutti questi requisiti ed ha anche una serie di bonus perché nel “ locale particolare” non solo troverete la cucina di mamma Giovanna ma l’accoglienza del figlio Lillino Sililbello e quest’accoppiata non ve la scorderete tanto facilmente.
Lillino, fisico imponente in animo sensibile, non è un oste ma un innamorato di cucina e di prodotti del territorio. Da quasi venti anni ha dato sfogo al suo amore ed ha aperto Il Cibus, locale dove non solo si mangia benissimo, non solo si possono provare piatti che difficilmente troverete da altre parti, ma soprattutto mangerete piatti eccezionali fatti con materie prime eccezionali. Quest’accoppiata si può declinare partendo dagli antipasti e arrivando sino ai dolci.
Ma prima di mangiare ambientiamoci! Il locale è ricavato in un antico convento del XV secolo: si entra in una specie di cortile bianco fiammante che sembra piccolo ma è solo suddiviso in varie parti. I tavolini sono disposti in maniera da creare un’atmosfera “aperto-chiuso” cioè sembra di essere al chiuso ma siamo all’aperto. Naturalmente ci sono anche le sale interne, bianche, grandi, spaziose e sempre all’interno Lillino vi porterà volentieri in una specie di percorso ad ostacoli che prevede cantina a vari piani, stanza di affinamenti dei formaggi, zona salumi. Questo mini pellegrinaggio, sfizioso e molto profumato servirà solo a farvi venire ancora più appetito.
A quel punto Lillino, presenterà il suo menù, che cambia rigorosamente non solo con le stagioni ma con le disponibilità di prodotti “giusti”. Non si possono perdere gli affettati misti del territorio (per questo anche la selezione di formaggi pugliesi, ma a fine pranzo) ma soprattutto la meravigliosa sfilza di primi piatti che in agosto, al momento della mia visita, prevedeva linguine su passatina di cicerchia con bietola biologica, bavette alle olive mennelle con coniglio nostrano, spaghetti di grano arso con pomodorini di Torre Guaceto, burratina podolica e basilico fresco. Potrei continuare, magari elencando alcuni primi della tradizione come la libidinosa purea di fave in terracotta, ma meglio godersi questi tre piatti-quattro piatti in tranquillità, per poi passare ai secondi.
Come dite? Dopo solo quattro assaggi di primi non avete più fame? Questo è un problema…per voi. Intanto non ditelo a Lillino ma ad Angela, la bellissima moglie, sicuramente più comprensiva verso i clienti che alzano bandiera bianca dopo i primi.
Se comunque, nel frattempo, vi si fosse aperto uno spiraglio nello stomaco ecco quello che non potete perdervi. Per prima cosa la pecora gentile di Puglia cotta nella terracotta in forno a legna: un piatto sontuoso! Ma non scordatevi coniglio nostrano con pomodorini e olive celline, gli involtini di cavallo al ragù o la classica griglia, naturalmente alimentata da carbone di bosco e ancora più naturalmente “alimentata”da carni di maiale, agnello e vitello podolico di qualità ineccepibile.
A questo punto, dopo magari una bistecca di podolica (che mi resterà impressa nella mente per i secoli a venire) non potete lasciarvi scappare la vera passione di Lillino, i suoi formaggi.
Come? Non ce la fate più? Ma via…avete visitato il suo sancta sanctorum caseario e adesso vi tirate indietro? Almeno un assaggino di caciocavallo podolico….
Degli ottimi dolci non vi parlo, scopriteli da soli la prossima volta che ci andrete, mentre a questo punto occorrono due parole per i vini. Anche in questo caso Lillino propone la sua terra e quindi la carta è incentrata su ottime etichette pugliesi e in generale del sud Italia, tutte con ricarichi veramente bassi.
E basso sarà anche il conto che dall’antipasto ai formaggi supererà di poco i 40 euro (vini esclusi).
Una volta usciti fatevi una rilassante passeggiata per i vicoli di Ceglie e magari arrivate fino a Via Muri, con un panorama da dove si vede mezza Puglia. Qui, oltre al panorama, troverete anche il ristorante dove cenerete. Si chiama Botrus e ve ne parlerò la prossima volta.
Ristorante Cibus
Via Chianche di Scarano, 7
72013 Ceglie Messapica (BR), Italy
www.ristorantecibus.it
cibus.ceglie@libero.it
Telefono 0831 388980.