W IL RICÒL!
Nelle cosiddette scuole di scienza della comunicazione, o meno pomposamente dove si imparano a fare le pr egli uffici stampa, imperversa l’imperativo categorico del recall, volgarmente pronunciato ricòl.
Trattasi della (peraltro corretta) pratica di far seguire a un invito o a un comunicato stampa una chiamata, donde il nome, di pro memoria o di verifica.
Fin qui nulla di male, ovviamente: ognuno fa il proprio lavoro.
Il problema nasce quando stagiste prese caso, apprendiste e ex studentesse poco diligenti prendono il telefono e principiano a tampinare i giornalisti con telefonate senza costrutto, non so se più surreali o moleste.
Tipo quando una tizia, omettendo l’accensione del cervello e anche la lettura dell’anagrafica che ha davanti al naso, ti chiama tre volte per sapere se tu che stai a Como presenzierai domani all’imperdibile evento previsto domani a Taranto o se, in subordine, potrai “dargli spazio” sui “tuoi giornali”.
Ometto commenti sui “manici”, ossia su chi sovraintende a tali attività.