Sarà anche una battaglia di retroguardia o una guerra perduta e io passerò certamente per il solito bastian contrario, brontolone e polemista (tutte cose senza dubbio vere), ma ricevere l’invito a una manifestazione che si svolge in Italia, è rivolta agli italiani ma il cui programma di sessanta (60: le ho contate) parole ne contiene quattordici in inglese – incluse le banali corrispondenti di benvenuto, inizio, domande e intervallo – mi mette il nervoso.