S’avanza all’orizzonte una nuova e nefasta tipologia di corriere, categoria con la quale ho notoriamente un rapporto difficile. Si tratta del furbidiota, nel senso che non si sa se sia più idiota di quanto non si senta furbo.

Valutate voi.

Solita telefonata, è l’autista: chi siete, dove siete, un soldo, posso lasciare il pacco da un’altra parte, ma è lontano, mi venite incontro?

Io: no, non ti vengo incontro e il pacco me lo porti, ma arrivare è facilissimo, prendi la strada x e quando trovi il cartello y c’è un cancello, uno solo, col mio nome. Suona e ti aprono.

Io mi affaccendo in altro.

Dopo un quarto d’ora chiamo mia moglie per avvertirla del corriere, ma lei risponde che è già venuto “lasciando il pacco davanti al cancello come concordato con te”.

Primo accesso d’ira: il pacco è voluminoso, il cancello è a 200 mt di salita dall’ingresso di casa, io ovviamente non avevo concordato nulla e ora mi tocca andarlo a prendere a mano. L’autista ha fatto il furbo e per non salire ha gabbato la consorte.

Subito però mi sovviene un dubbio: mica il mariuolo avrà lasciato tutto fuori, ove chiunque passa può rubarlo?

La realtà si è rivelata peggiore di ogni previsione.

Non solo l’ebete ha lasciato il pacco fuori, come temevo, ma, incurante delle fotocellule e dei copiosi avvisi che avvertono che il cancello si apre all’infuori, l’ha lasciato appoggiato al medesimo.

Risultato: pacco sulla pubblica via e io chiuso dentro perchè il cancello non si apre.

Il covid intestinale a vita non basterebbe a punire un simile idiota.