di CARLO MACCHI.
Non era tempestosa. Ma per il resto sembrava dover essere buia e senza cena. E invece quella notte nel Basso Lazio, col sor Lino e due signore (non fatevi idee strane, qui si parla di cucina), si trasformò per il nostro in una serata luminosa…
“Per stasera non è previsto niente. Adesso ti porto in agriturismo e passerò a prenderti domattina alle 9. Mi scordavo. Questa è la serata libera della cuoca ed il ristorante dell’agriturismo è chiuso. Comunque il proprietario qualcosa ti preparerà di sicuro”
Mentre mi snocciolavano questo discorso le mie orecchie ed il morale si stavano abbassando sotto le suole delle scarpe ed io immaginavo una triste serata in compagnie delle lucciole e magari (speravo) almeno di quattro fette di salame. Mentre rimuginavo sulla mia sorte eccoci arrivati al Casale Verde Luna.
Mi guardo attorno. Siamo tra vigneti del Cesanese, a pochi chilometri da Piglio. La struttura è un casale piuttosto grande, ben ristrutturato e inserito benissimo nella campagna. Mentre entro mi dico che almeno il posto non è male. E anche l’interno non è male! Sale con mobilia rustica ma di livello, ambiente accogliente, più accogliente ancora è il proprietario, Lino Nardone, un passato come commerciante sulla piazza di Roma, prima di preferire la campagna alla piazza e di darsi un futuro come proprietario di agriturismo e di azienda vinicola. Anche di azienda vinicola, penso, perché di solito quando una cantina mi viene presentata prima come agriturismo qualche dubbio sulla qualità dei vini mi viene. All’ingresso però fa bella mostra di se uno stampato in cui un gurone nazionale mette tra i cinque vini imperdibili uno di questa cantina. Bene… e male, perché spesso i vini che piacciono al gurone non piacciono a me. Ma allora (potreste dire) sei proprio incontentabile! Lo ammetto, uno dei miei punti forti.
Nel frattempo ho preso possesso della camera e, armato di macchina fotografica mi sono avviato per un giro nel vigneto. Al ritorno Lino mi porta in cantina e mi spiega un po’ la storia dell’azienda che, pur producendo 15.000 bottiglie di vino, punta molto sul suo agriturismo, in particolare sul ristorante.
La storia è simile a molte altre. Attorno al 2000 Lino scopre questo posto, dominato da un rudere. Se ne innamora, lo ristruttura mentre fa piantare la vigna e dal 2004 il Casale Verde Luna è agriturismo, ristorante e cantina, nell’ordine che vi pare.
Non sono avvezzo a parlare di singoli vini e quindi, prima di passare al piatto forte e cioè al ristorante, posso solo dire che non posso (obtorto collo…) che dirmi d’accordo con il gurone nazionale sul vino di Lino. Il suo Amor 2007 è forse il miglior Cesanese che abbia mai bevuto. Lino me lo stappa prima di cena e riesco ad assaggiarlo seriamente (cioè senza abbinarlo a cibo) con una certa fatica. Infatti la tavola si sta riempiendo di varie cose, tra cui salsiccia piccante, porchetta, una ricottina fresca, del pecorino di fossa di 20 mesi, composte di frutta e via cantando. Tra un assaggio e l’altro continua la storia, dove si affacciano due figure femminili: la prima è Donata Graziani, praticamente dal primo giorno in cucina, la seconda è Diana Spaziani, che in cucina c’è dal 2005. Diana è seduta accanto a me e mi racconta le sue esperienze: anche se è molto giovane è riuscita a farsi 5 anni di gavetta, dal lavapiatti alla griglia e finalmente ai fornelli in un locale dove la zia era cuoca. Poi per anni è stata responsabile della cucina, lavorando molto sulla banchettistica. Insomma una trafila che (dal punto di vista della voglia di migliorarsi in cucina) avrebbe ucciso un bue. Diana invece è passata indenne attraverso le griglie caudine dei banchetti ed è approdata nel 2005 alla piccola corte di Lino. Assieme a Donata gestisce la cucina che nei momenti di calma sforna anche marmellate, conserve, sottoli e altri prodotti, che col vino vengono venduti sia all’agriturismo sia a Roma in uno mercatino rionale riservato solo a produttori.
Comunque mentre Diana e Lino parlano io mangio e bevo, perché quello che c’è in tavola è veramente buono. Diana mi dice però di lasciarmi un po’ di spazio in pancia perché ha messo a scaldare i resti della lasagna all’ortolana che aveva preparato per pranzo. Non è che le lasagne mi facciano impazzire (lo so, sono incontentabile, già detto) e quindi accolgo con moderato ottimismo il metro quadro di lasagna che mi mette davanti. I dubbi durano il volgere di un attimo. Metto in bocca un angolino e… gongolo! Una lasagna (la pasta è tutta fatta in casa, con la stessa macchinetta a mano che usano le casalinghe) ripiena di verdura di stagione e di ragù in bianco. Un gusto incredibile! L’ho spazzolata in pochissimo tempo, mentre Diana mi spiegava la preparazione. Vi svelo un solo segreto, pur essendo leggerissima e digeribilissima (provato sulla mia pelle) le verdure vengono fritte precedentemente, creando così un’amalgama veramente da leccarsi i baffi. Una serie di dolci fatti in casa hanno chiuso degnamente la serata. Tra questi spiccavano una specie di taralli dolci all’anice veramente fantastici.
Per la sera mi fermo qui ma il giorno dopo a pranzo ho potuto gustare il menù completo. L’agriturismo è specializzato in antipasti e primi piatti, con i secondi di carne che vanno dalla griglia al forno, quindi dalle carni alla brace, all’arista e all’abbacchio.
Puntate intanto il vostro interesse sugli antipasti, dove troverete sempre preparazioni stagionali: dalle varie fritture e tortini di verdure, fino a salumi e formaggi selezionati. I primi sono però i veri piatti forti: strozzapreti al ragù di baccalà, gnocchetti di patate con gnocchetti e provola affumicata, spaghettini all’aglio selvatico, peperoncino e pecorino fresco, tonnarelli ai gamberi di fiume, frascatelli con crema di ceci, funghi porcini e rosmarino. Una serie di primi che vi faranno praticamente scordare i secondi. Il tutto in un’atmosfera rilassata e amichevole, dove Lino passa da un tavolo all’altro portando piatti, consigli, battute e ovviamente vino, quello suo, anzi, quelli suoi, buoni e proposti a prezzi convenienti.
Alla fine spenderete attorno ai 35 euro, spaziando dall’antipasto al dolce ed alzandovi da tavola sazi e contenti. Attenti però! Non crediate che questo bendiddio sia possibile averlo tutti i giorni; l’agriturismo è aperto solo nei fine settimana e nei giorni di festa. Se volete trovarlo aperto negli altri giorni basta essere….. una quarantina di persone.
Casale Verde Luna
Strada Vicinale della Civitella, 03010, Piglio (FR)
Tel/fax 0775503051
Mail: info@casaleverdeluna.it
Sito web. www.casaleverdeluna.it
Aperti solo nei fine settimana e negli altri festivi. Ferie a gennaio.
Pubblicato in contemoranea su: