Scompare una collega a cui mi legavano rapporti rarissimi, ma una forte sintonia nata in tempi lontani.

 

Ci siamo conosciuti nel 1988 tra le scrivanie della redazione del Giornale della Toscana, che ancora doveva uscire. Lei si occupava di danza e cultura, io di economia. Scoprimmo di avere improbabili conoscenze in comune e una forte affinità di idee su come il nostro mestiere andasse praticato. Ne nacquero una simpatia e una stima reciproche che non si sono più dissolte. Nemmeno quando lei lasciò, prima di me, il giornale e i nostri rapporti cominciarono a farsi sporadici, fino a diventare sporadicissimi. Non la vedevo da anni. Scopro che il nostro ultimo contatto è del 2021, per il mio compleanno: la fiammella non si era spenta.

Apprendo invece ora, così dal nulla, che Silvia è morta. Era del 1961. È un grande dispiacere.