Avete presente quei film di fantascienza, o forse anche certe missioni astronautiche vere, in cui i cosmonauti sono su una navicella così lontana dalla terra che anche gli scambi delle conversazioni radio o dei dati richiedono intervalli di decine di minuti, tanti quanti ne impiega il segnale per arrivare dalla navicella alla base e viceversa?
Ecco, oggi il mondo è diventato pieno di astronauti intergalattici, che invece del metodo terrestre, cioè telefonare, usano quello cosmico: lasciano messaggi vocali che uno, ovviamente, anzichè subito spesso ascolta dopo e, a volte, molto dopo. Tipo quando il messaggio è diventato inutile o obsoleto.
Più che tra le nuvole, direi che costoro hanno la testa nell’ozono.