Se non ho capito male, è scientificamente probabile che prima o poi (giudicate voi quando, considerato che negli ultimi dieci anni ne abbiamo avute alcune) arriverà un’altra epidemia e sarà peggiore di questa perché, sempre se non ho capito male, questi virus si rinnovano in continuazione, sono sempre più aggressivi e contagiosi, aumentano le circostanze che favoriscono la loro rapida diffusione su scala planetaria e pertanto, prima che si manifestino su di loro si sa poco. Insomma, prevenirli del tutto o in gran parte sembra oggettivamente difficile, se non con cambi di rotta mondiali e trasversali che, a essere realistici, non sembrano semplici da compiere, tantomeno in tempi brevi.
Nell’immediato, è ovvio, sono poi tutti impegnati a arginare il Covid-19 ed è naturalmente giusto così.
Ma a come arginare e dotarsi di un’organizzazione coordinata per almeno difendersi dalla pandemia prossima ventura, qualcuno ci sta pensando?
Intendo non solo dal punto di vista scientifico o epidemiologico, ma proprio fisico: prassi preventive condivise, controlli di routine su uomini e merci, disponibilità di mezzi diagnostici e di strutture sanitarie tanto adeguate quanto economicamente sostenibili nel medio periodo, etc.
È una domanda non retorica che stavolta faccio per me e non per un amico.