di LUCIANO PIGNATARO
Una verticale 2013-2018 della Falanghina del Sannio doc La Fortezza dimostra un potenziale di invecchiamento che non andrebbe sprecato stappando le bottiglie appena possibile... (altro…)...
di LUCIANO PIGNATARO
In Italia i bianchi invecchiati sono episodi isolati. C'è l'uso quasi esclusivo dell'acciaio. Anche in Campania è raro trovare produttori che usino il legno con i vitigni autoctoni. Quali? Eccoli. (altro…)...
di LUCIANO PIGNATARO
Bechar 2003, bevuto alla cieca: Chardonnay? Bourgogne? Ha dieci, quindici, vent'anni? Ci piace moltissimo e l'esperienza ci porta a indovinare. E l'elenco dei pregiudizi crolla dopo aver scoperto questa bottiglia. (altro&hellip...
di LORENZO COLOMBO
Nata dalla riforma agraria che nel dopoguerra distribuì ai mezzadri i vasti possedimenti dei Della Gherardesca, l'azienda ha i vitigni rossi classici del bolgherese, ma anche dei bianchi "strani" come il Sémillon e il Fiano. (alt...
di LUCIANO PIGNATARO
Si è ripartiti dalla pizzeria di Gianfranco Iervolino, con lo chef Peppe Guida e Alfonso Pepe, per sostenere le ragioni dei produttori del vitigno campano celebrato da Soldati e Veronelli. (altro…)...
di ANGELO PERETTI
Per inaugurare la nuova formazione "a sette" di questa rubrica, l'angelico Angelo ha scelto di parlare non di uno, ma di ben quattro vini. Tutti della Loira, tutti buoni e tutti a buon mercato. Occhio alla penna! (altro&hellip...
di LUCIANO PIGNATARO
La riesumazione dalla cantina di una Vigna del Pino 2003 di R. Moccia, passata in legno di castagno, offre il destro per commentare un gran vino e resettare i pensieri dopo vent'anni di scrittura vinicola del nostro cronista...
di LUCIANO PIGNATARO
Si chiama Coda di Volpe ed è un vitigno tipico campano. Talmente tipico che secondo Luciano i vini che se ne ricavano sono da "veri intenditori". Ecco quali. (altro…)...
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