È arcinoto su questi schermi il caso di Rocco, che qualche estate fa, verso le 15 di un’ultracanicolare domenica pomeriggio agostana, senza preavviso si presentò al mio portone offendo “legna da ardere”. Accertato che non era uno scherzo, lo mandai a…ardere senza ulteriori indugi.
Oggi, stessa domenica ultracanicolare agostana, nel primo pomeriggio si presenta il fratello di Rocco.
In verità non so se fosse proprio lui, ma le analogie erano troppo forti: giorno, ora, temperatura, assenza di preavviso e totale mancanza di senso dell’opportunità.
Memore del precedente, non ho nemmeno risposto alla pur fastidiosamente insistente scampanellata. È bastata un’occhiata per capire che non erano né amici (i quali, conoscendomi, mai si presenterebbero a casa mia in questo modo), né i carabinieri, né un’emergenza.
La domanda pertanto è: cosa può spingere qualcuno a un gesto così palesemente autolesionistico come importunare il prossimo ai 38° pomeridiani di una domenica di mezz’agosto? Cosa costano un messaggio, o una telefonata a un recapito, oltretutto, pubblico?
Mistero.
Visto il clima, ora non resta che aspettarmi Rocco e i suoi fornelli.
