di LUCIANO PIGNATARO
Duecento etichette per bevute di 4 “formati”, dall’assaggio alla bottiglia, compresi Bordeaux e costosi Borgogna. Bancone con salumi e formaggi, 30 coperti, cucina da bistrot. Nel quartiere Trieste, un locale sbarazzino per soste veloci, ma non banali.

 

Assaggio, bicchiere, mezza bottiglia, bottiglia. Non di una, di cinque, di dieci, ma di duecento etichette per tutti i gusti e tutte le tasche con cinque coravin che, sia detto per inciso, creano non pochi problemi di tenuta sulle grandi quantità a cominciare dall’ago.
Brylla è questo, un bancone con salumi e formaggi con i tavoli, due salette con una trentina di posti a sedere interni, una cucina piena di sfizi con piatti da bistrot che devono aiutare il cibo.
Una formula easy nel quartiere Trieste che da un anno a questa parte sta incontrando il favore degli appassionati che possono stappare quello che vogliono senza problemi, compresi i grandi Bordeaux o i costosi Borgogna.
L’idea è di Marcella Capaldo, cucina di Antonio, presidente della Feudi di San Gregorio, ma l’azienda irpina non c’entra nulla con la gestione anche se presente con il suo repertorio di bollicine e grandi rossi e bianchi.
La formula è davvero easy. Ogni giorno una lavagnetta sulla strada annuncia il menu quotidiano, c’è anche una piccola carta con piatti fissi, noi abbiamo preso il midollo alla brace e la tartare di capriolo. Si entra, si mangia un piatto, un bicchiere e via. O, viceversa, si sceglie la bottiglia e poi si passa al cibo, magari semplicemente i formaggi di pecora irpini di Carmasciando.
La carta dei vini è varia, curiosa, ricca, a volte riesce anche ad andare in profondità.
Insomma, un posto di nuova concezione, pratico, essenziale, piacevole.

 

Brylla a Roma
Via Chiana, 77
Tel. 06 8535 5669
brylla.it
Aperto a pranzo e cena
Chiuso lunedì

 

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