Per ovvie ragioni oggi avevo deciso di tenermi lontano dalla posta elettronica, ma dal mio gestore telefonico ricevo un regalo che, a loro dire, non potrei rifiutare (cit.).
Il dono consiste in questo: sconto dell’8% (otto per cento), equivalente a euro 2, su un canone che già costa circa il doppio della concorrenza e inclusione nel servizio di un misterioso “pacchetto cloud”, non richiesto e nè desiderato, l’accettazione obbligatoria del quale comporta però un vincolo di durata contrattuale con penale da rescissione anticipata di 100 o 200€, secondo i casi.
L’irrilevante dettaglio è naturalmente sottaciuto durante i colloqui con il call center e compare solo nelle 67 (sessantasette) pagine di pdf, scritte in caratteri microscopici, che non solo l’ufficio clienti mi invia con estrema sollecitudine e mi chiede di sottoscrivere per accettazione, ma che vanno sottoscritte in giornata, sennò l’offerta – attenzione, è irripetibile! – decade.
In sostanza l’inconsapevole utente si impicca da solo e in diretta con la corda che il gestore gli fornisce.
Gestore al quale riconosco due indubbie qualità: la convergente abilità nel vendere fuffa e quella nel riuscire ad allontanare anche la clientela affezionata, come il sottoscritto.