di CARLO MACCHI
A Canneto Pavese (PV) il ristorante Bazzini propone la sostanza di una cucina della tradizione, ma punteggiata di invenzioni riuscite, come lo zabaione tiepido col tartufo bianco sopra.

 

Canneto Pavese è in alto.

In realtà non tanto in alto, nemmeno a 250 metri, ma tanto basta per vedere e sentire dalle prime colline dell’Oltrepò, Broni, Stradella, la Pianura Padana come un qualcosa di lontano e di diverso. Il silenzio qui la sera è di quelli che non scherzano e anche di giorno il traffico è un concetto astratto.

Concreto è il contrario di astratto e, se c’è una cosa concreta a Canneto Pavese, questa è Bazzini, osteria dai piatti classici e sostanziosi che fino a pochi anni fa era gestito dall’ omonima famiglia. Dieci anni fa però Mariella Mariotti e Riccardo Rezzani prendono in mano il locale e lo trasformano in maniera che potrei definire gattopardesca, cioè cambiare tutto perché nulla cambi. Quindi si abbandona la veste rustica, con tanto bianco e tocchi eleganti e sapienti si diventa un ristorante che però ha nell’anima e nella cucina la sana concretezza della cucina locale, con alcuni tocchi che non possono non farvi innamorare. Ve ne dico subito uno, lo zabaione tiepido con sopra del tartufo bianco, un insieme di libidine e goduria che raccoglie in sé lo stile del locale: piatti semplici, classici, ben fatti, con qualche tocco di genio.

Ma prima dei piatti il locale: ti dà l’idea di essere piccolo, raccolto ma è grande e lo dimostra con la terrazza panoramica, contornata da verde e da dove veramente la Pianura Padana è una terra lontana. Il bianco è il colore dominante ma macchie di colore ovunque e vecchi mobili restaurati danno un tono più soffuso e tranquillizzante.

L’apparecchiatura è elegante ma non impegnativa, il servizio è impeccabile con un tocco di familiarità e infatti dopo pochi minuti che ti sei seduto ti senti un po’ a casa.

Ma veniamo ai piatti, dove la tradizione locale si sposa a idee quasi irriverenti ma centrate, come il baccalà in tempura. Io ho preferito il cotechino caldo nonché i buonissimi salumi accompagnati da insalata russa e giardiniera. Ottima anche la tartare di manzo.

Come primi non potete non provare  i bata lavar, un raviolo ripieno di brasato e tipico di Canneto Pavese. Come fuori menù c’era una notevole minestra di ceci e veramente buoni si sono dimostrati gli gnocchi di patate arricchiti da tartufo bianco. Tra i secondi dopo la cotoletta alla milanese, che mangiai qui per la prima volta più di dieci anni fa e che anche sotto “la regia” di Mariella e Riccardo è sempre buonissima, potete andare sul sicuro (e sull’abbondante) con il bollito misto e con il coscio di faraona ripiena al forno. Quando sono in carta non potete perdervi le costolette di agnello fritte: il vecchio Bazzini praticamente ordinò a Mariella e Riccardo di tenerle nel menù. Come vedete siamo sulla tradizione che però è vincente perché le materie prima sono di alto profilo.

Dei dolci vi ho già parlato dello zabaione caldo ma la tarte tatin è veramente molto, molto buona.

La carta dei vini è esclusivamente territoriale ma non per questo ridotta, perché ormai in Oltrepò Pavese, partendo dai Metodo Classico e arrivando ai rossi importanti come il Buttafuoco Storico si possono trovare molte e ottime soluzioni.

Alla fine avrete mangiato molto bene, magari anche un po’ troppo viste le porzioni e, vini esclusi andrete a spendere al massimo sui 60 euro, ma con due piatti potete tranquillamente fermarvi a 40.

Adesso vi confido un segreto: da Bazzini ormai ci sono stato 6-7 volte e, pur mangiando benissimo, non avevo mai scritto nulla. Così quest’anno ci sono voluto tornare proprio per rimediare a questa mancanza e mai “rimedio” è stato così gustoso.

 

Ristorante Bazzini
Via Roma, 11 Canneto Pavese (PV)
Mail: info@ristorantebazzini.com
Tel: 0385.88018

 

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