Sull’edizione on line del Corriere.it campeggia da ieri, a commento dell’omicidio della starlette pakistana Qandeel Baloch, un sommario di questo tenore: “La ventiseienne asiatica regina della Rete è stata uccisa perché si è rifiutata di chiudere il suo account su Facebook. Era famosa per le pose provocatrici e per la sua intensa attività sui social”.
Provocatrici? Vai a leggere e scopri che con ogni evidenza le pose erano mediatico-fotografiche e casomai provocanti, insomma sessualmente ammiccanti. Volendo proprio estenderle anche a contenuti culturali o intellettuali, si potrebbe dire provocatorie. Ma “provocatrici” che aggettivo è? Secondo me provocatrice è il femminile di provocatore, che si riferisce alle persone e non ai comportamenti che esse tengono.
Ora, per carità, una svista capita a tutti.
Ma siccome la baggianata è in home page appunto da ieri e devono averla notata in parecchi, la svista è diventata collettiva o forse, in redazione, non sembra una svista, ma una cosa corretta.
Il che mi fa dubitare assai della professionalità giornalistica di chi gestisce la pagina.
