Viviamo tempi professionalmente deprimenti, nei quali spesso ti senti inutile, o superato, o inadeguato.
Poi però leggi i temini di qualche travel blogger (e nemmeno sedicente, ma proprio uno di quelli indicati tra i “primari” del settore) e di colpo torni consapevole che, finché ci sarà bisogno di qualcuno capace di articolare prose superiori al livello della terza elementare e possibilmente senza errori o orrori, per te un posticino remunerato nel mondo dell’informazione di viaggio ci sarà sempre.
E ora parto.
Rincuorato.