Si potrà pure pensarla come si vuole e ritenere che sia giusto, da parte di uno studente, il rifiuto, sebbene formalmente lecito, di sostenere una parte di esame in quanto “inutile” ai fini della promozione (ma non certo in termini di verifica di maturità e apprendimento, che dell’esame sarebbe lo scopo vero).

Da qui a dire però che l’ineccepibile intenzione ministeriale (condivisa peraltro da chiunque abbia un minimo di cervello e di buon senso, a prescindere dalle opinioni politiche) di rimediare a questa grottesca stortura è un modo per “imbavagliare il dissenso” e un segnale rivolto al popolo per “fare capire chi comanda” è un’asserzione di un’imbecillità tale da non meritare nemmeno l’aggettivo di “comica”. È proprio, e solo, da idioti. Con buona pace di chi si offenderà.