Sono molto deluso dal mancato e pubblico apprezzamento, da parte dei bbilanisti, dell’elegante quanto silente comportamento da me finora tenuto circa le pietose vicende bbilaniste medesime, che pure presterebbero il fianco a frizzi e lazzi tali da far resuscitare il compianto avv. Prisco. Quindi bisogna ricominciare a dire le cose come stanno.
Tra Li, l’aspirante acquirente Commisso (inclusi gli infiniti giochi di parole: commesso, commissariato, fedecommesso, etc) e Elliott la figura è più che barbina.
Per i digiuni di calcio, il BBilan è quella squadra biretrocessa che un anno fa ha speso 230 milioni per arrivare sesta e che adesso viene giubilata, per debiti, dalle coppe, perchè il misterioso padrone cinese Li non ha i soldi per pagare l’acqua minerale, mentre quella non gassata ce l’ha sicuramente alla gola, cioè a quel punto del collo in cui l’ad Fassone detiene la coppa dei campioni della pappagorgia.
Purtroppo essere cadetti è la loro vocazione: cadetti rispetto all’Inter nel calcio, alla Ladrentus per cleptomania criminale compulsiva e in termini di categoria, da loro così spesso frequentata.
Ecco, ci voleva.
