Siamo al punto che pure i giornali di carta vanno comprati on line. Un mondo al contrario, davvero.

Che i giornali on line, cioè in formato digitale, siano una realtà consolidata da vent’anni, non si discute. Che i giornali di carta si comprino da sempre in edicola (con tutto il contorno di ritualità, rapporti umani e perfino contesti tattilo-olfattivi del caso), nemmeno. Che i primi abbiano messo in crisi i secondi e con essi tutta la filiera tipografico-distributiva che termina con le edicole, divenute ormai più rare del Gronchi rosa, oltre che sfornite di quasi tutto, neppure.

Che però si sia arrivati al grottesco che, per comprare una rivista di carta, si possa procurarsela solo on line e farsela recapitare via posta o corriere, questo no, mi pare un paradosso pressoché inaccettabile.

Ci sarà sicuramente qualcuno che eccepirà, dicendo di non vedere la differenza con il tradizionale abbonamento. Gli rispondo che la differenza è enorme: l’abbonamento è una scelta di comodità che non prescinde dall’esistenza di un luogo fisico di vendita, l’altra ipotesi comporta invece un obbligo perché, anche volendo, in assenza di edicola il tuo giornale preferito lo puoi comprare solo on line.

Sarà anche modernissimo, e io forse un dinosauro, ma questa commistione tra carta e digitale, che alla fine non è carne né pesce, mi sta on the bollocks.