In questo fatale lunedì di sblockdown, in attesa che si aprano le cateratte per il trecentunesimo modulo di autocertificazione di Giuseppi e la moltiplicazione delle già infinite casistiche giuridico-comportamentali che esso genera, occorre trovare il tempo per spendere due parole sui suoi ministri, costantemente messi in ombra dalla pirotecnia delle trovate del premier.
Eppure anche loro hanno diritto al meritato dileggio provocato da un’insipienza di rado non inferiore a quella del capo.
Pensiamo alla folgorante pensata di Azzolina Lucia, ministro dell’istruzione: riuscendo in un colpo solo a sintetizzare il peggio di ogni soluzione ha proposto ieri le lezioni scolastiche dimezzate, per metà fatte cioé a scuola e per metà da casa.
Puro genio perverso. Ha infatti individuato l’unico modo che scontenta tutti: riporta gli scolari a scuola (rischio di contagio) ma li costringe pure a casa, obbligando i genitori a badarli e mantenendo in piedi il doppio, farraginoso impianto dell’insegnamento frontale e web.
Difficile trovare un’idea più cervellotica.
Probabile pure che ora, per non essere da meno del maestro Giuseppi, a mamme e insegnanti che protestano risponda che “facciano i ministri e la prossima volta le decisioni le prenderanno loro”.