Al netto delle mie note perplessità sull’effettiva utilità dei riconoscimenti a Patrimono UNESCO, che crescono ormai come l’inflazione negli anni ’70, e pur rallegrandomi dell’annunciato ottenimento dell’ambita qualifica da parte della cucina italiana, mi chiedo perchè, in merito, qualunque istituzione vera o presunta si senta in obbligo di dire la sua, una sua che è ovviamente identica a quella di tutte le altre, e soprattutto perchè debba ammorbare il prossimo con comunicati stampa-fotocopia che, in un paio d’ore, sul mio pc hanno già raggiunto, salvo sviste, il ragguardevole numero di 16 e non accennano a fermarsi.
