Supponiamo che sia quasi Natale e che io voglia farvi un regalino, un pensierino, un omaggio di cortesia. Voi vi aspettereste un ninnolo, una cosina simbolica, un oggettino carino. E invece vi vedete recapitare davanti al portone qualcosa di talmente ingombrante e pesante che non solo non entra in casa, ma vi impedisce di uscire, vi sigilla l’ingresso, vi mura dentro.
Immagino gli accidenti e gli improperi, oltre ai costi e ai disagi per liberarsi del mastodontico, pesantissimo presente.
Ecco, è lo stesso sentimento che provo io, e immagino parecchi colleghi, quando qualche idiota di un ufficio stampa ti manda, magari in copia plurima, inutilissimi comunicati con allegati da 50 GB, che intasano irrimediabilmente la posta elettronica e provocano inenarrabili travasi di bile.
A loro non auguro il carbone di Babbo Natale, ma di diventare essi stessi il carbone.
Fine.