La scomparsa di Gualtiero Marchesi dà l’inevitabile stura alle elegie. Più meno pelose.
Di colpo si scoprono ammiratori sconosciuti e critici pentiti.
Nulla di strano, c’est la vie.
Io lo conoscevo appena e non sto a rievocare comunelle fantasiose, come invece vedo fare in giro.
Sarebbe bello però se, dando a Gualtiero ciò che era di Gualtiero, gli fosse riconosciuta quella che a me pareva la più grande delle sue virtù e al tempo stesso un piccolo difetto: il coraggio delle proprie scelte.
E ora si dia il via ai coccodrilli.
