Si parla del progressivo degrado dell’informazione, della comunicazione e delle relative professionalità…
Che pensare allora se un blasonato produttore di vino ti manda, a metà novembre e da un’anonima casella “news”, un’email che per oggetto ha gli auguri natalizi, ma in realtà è un’offerta commerciale con tanto di listino ed invito all’acquisto?
E che pensare se a tanto pasticcio si aggiunge quello, davvero tragicomico, che nel testo il destinatario della letterina non sono io (“Caro Stefano, etc…”), ma lo stesso mittente? Insomma come se la Fiat mandasse ai giornalisti una pubblicità sotto forma di cartoncino augurale ma l’incipit fosse “Caro Jaki Elkann…”?
Ecco, è esattamente quanto è successo a me, e immagino contemporaneamente a molti altri colleghi, l’altroieri.
Se ne desume che:
– il vignaiolo deve continuare a fare il vignaiolo ed assumere un ufficio stampa e un consulente pr, oppure
– che il vignaiolo deve licenziare l’ufficio stampa e il consulente pr alle sue dipendenze, oppure
– che il vignaiolo se ne frega perchè alla fine gli basta vendere a casaccio un po’ di cassette natalizie in più, ‘ndo cojo cojo, oppure
– che gran parte dei destinatari, giornalisti inclusi, trova quanto sopra normale o tollerabile o magari perfino astuto.
Vi ho comunque voluto molto bene, ma qualora costituiate il quarto caso, forse no.
